Il focus.

Presepi, una magia senza tempo 

Quello storico dei Cappuccini, l’originale di Sant’Efisio, il tradizionale di Bonaria 

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Li guardi e ci si sente immediatamente trasportati in un mondo straordinario. C’è quello dei Cappuccini, da oltre settant’anni allestito nel convento di viale Fra Ignazio. Poi quello di Bonaria, più recente, poco più di una decina d’anni, nel Grottone, accanto alla Basilica. E poi l’altro, di Sant’Efisio, datato 1958, ideato e creato dai volontari della Gioc (la storica associazione socio-culturale di Stampace) e ora custodito da una decina d’anni dall’Arciconfraternita di Sant’Efisio nella chiesetta di Stampace. Luoghi suggestivi, nei primi due casi, dove si viene proiettati indietro di 2000 anni e si rivive quell’atmosfera natalizia di un tempo, a metà strada tra l'immaginario medievale e la Giudea di epoca romana. Totalmente originale, quello di Stampace, dove è riprodotta la processione del Martire guerriero che anziché andare a Nora per il suo pellegrinaggio annuale va verso il nuraghe della Natività. Ecco la magia dei presepi animati in città: tre resistono agli scossoni della modernità che da tempo, ormai, predilige l’albero di Natale.

L’arte di Fra Lorenzo

Presepe, dal latino praesepium, vuol dire recinto per animali, mangiatoia. Il copyright è di San Francesco d’Assisi. E infatti ai Cappuccini anche un francescano compare tra i personaggi in quell’opera d’arte che per anni ha curato un uomo straordinario, Fra Lorenzo (morto 9 anni fa), eccezionale nella sua francescana semplicità. Una coinvolgente rappresentazione della Natività, con centinaia di personaggi in movimento, effetti sonori e giochi di luce. C'è il falegname che pialla, la barca che scende lungo il fiume, il contadino che zappa la terra, un altro che falcia, un uomo che pigia l’uva, mentre un altro lavora al torchio. Tutto si muove e prende vita in questo fantastico paesaggio. La scenografia è accurata, la regia attenta. Dal 1948 il presepe dei Cappuccini è un rito amato e atteso da bambini e adulti. Ogni anno «viene inaugurato la mattina di Natale, ed è visitabile fino all’11 gennaio, giorno del battesimo di Gesù», spiega padre Maurizio Pischedda. «Non è un presepe comune, è una catechesi che Fra Lorenzo aveva studiato e noi oggi presentiamo ai fedeli. Ogni anno è un miracolo che si rinnova».

Sant’Efisio

L’originale presepio allestito nella chiesetta di Stampace è un capolavoro (anche) di genialità. «L’idea era quella di di far nascere Gesù in mezzo a noi del quartiere, e dal momento che una delle maggiori identità di Stampace è la Festa di Sant’Efisio, ecco perché il tema è la riproduzione della processione», spiega Andrea Loi, presidente dell’Arciconfraternita. Dai confratelli e consorelle del sodalizio religioso, ai miliziani, fino ai gruppi con gli abiti della tradizione e le tracas. Cicci Marcialis, alla Gioc, ha visto nascere il presepio di Sant’Efisio che può essere visitato sino all’Epifania.

Nella Basilica

Il tour tra i presepi non può prescindere dalla visita al Grottone, a Bonaria. Lì, in un ambiente naturale e suggestivo si può seguire l'annunciazione, il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme, l'annuncio del celebrante sulla nascita di Cristo. «Manteniamo viva la tradizione», spiega Antonio Esposito, responsabile del presepe. Quindici minuti per raccontare la storia, dalla Nascita allla Passione, tra musiche e scenografie che emozionano.

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