Il focus.

Piazza Deffenu diventerà pedonale 

Per andare da via Roma a viale Colombo si passerà per viale Diaz e via Pirastu 

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Una nuova svolta per Cagliari. Nella quale la città vuole tornare a guardare a quel mare che ha fatto la sua storia e la sua identità, offrendo ai cagliaritani un nuovo stile di vita all’insegna della vivibilità e sostenibilità. Una svolta in cui due “pezzi” del centro cambiano volto: uno, più iconico, via Roma, l’ha già fatto, con la riqualificazione (che divide i cagliaritani) conclusa quest’anno; l’altro, piazza Deffenu, tra via Roma, il Molo Rinascita e la nuova darsena turistica, dove nascerà una grande piazza pedonale in continuità col porto e rivoluzionerà la viabilità. Così, almeno, è scritto nel Puc che nelle prossime settimane verrà discusso in Consiglio.

Il piano

«Si tratta di un progetto guida di rigenerazione urbana», uno scenario, quindi, «in un ambito strategico della città», spiega l’assessore all’Urbanistica Matteo Lecis Cocco Ortu. E aggiunge: «Considerando la trasformazione del porto storico», dove è in corso la riqualificazione dell’Autorità portuale, «è fondamentale l’interazione tra città e porto in un area in cui la viabilità va ripensata. Con interventi “semplici”, dove giocheranno un ruolo decisivo le varie rotatorie che saranno realizzate in via Roma e in ingresso nel porto, e soprattutto immaginando il traffico “deviato” dietro Palazzo Tirso con un tirante che si ricollega a viale Colombo», bypassando quindi piazza Deffenu.

Rivoluzione

La rivoluzione, oltre alla grande piazza sul mare, sarà per il traffico: perché per evitare di far passare le auto in piazza Deffenu, bisognerà collegare via Roma a viale Colombo. Come? Chi arriverà da via Roma lato porto, dovrà superare la rotatoria che sarà realizzata di fonte al palazzo dell’Enel, permetterà l’accesso in viale Diaz e da qui l’obbligo di svoltare a destra in via Pirastu, proprio dietro Palazzo Tirso. Oggi alla fine di via Pirastu si trova un muro che delimita un parcheggio utilizzato per i mezzi della polizia locale, domani senza più quel muro e la realizzazione di una strada si uscirà in viale Colombo. Per coloro che arriveranno da viale Colombo, varrà invece il percorso inverso. «L’obiettivo», spiega ancora l’assessore, «è recuperare tutta l’area che ricomprende anche la rigenerazione della zona dell’ex Cariplo, il tutto in continuità col porto».

I dubbi

Ribadito che quello del Puc è (solo) uno scenario, «se da una parte non si può non condividere l’idea di fondo di questo progetto guida che vede nell’area prospiciente Palazzo Tirso la cerniera ideale tra la città storica e il mare», spiega Giuseppe Farris, consigliere di CiviCa 2024, «dall’altra non si può non rilevare come questa idea sia abortita ancora prima di essere approvata dal consiglio comunale. L’obiettivo della restituzione dello spazio pubblico al mare, con la creazione di un fronte pedonale continuo tra via Roma e il porto, dopo la decisione di farci passare la metropolitana e non realizzare il tunnel sotterraneo, sembra che sia definitivamente tramontato». Molti dubbi, forse qualcosa di più, anche per Pierluigi Mannino, capogruppo di FdI: «Pare che basti disegnare due piazze sul mare e qualche palma in rendering per far sparire il traffico di via Roma e i vincoli portuali. La realtà, però, è un po’ meno poetica: camion, autobus, crocieristi e pendolari non si dissolvono con la matita dell’urbanista. Se davvero vogliamo “riaprire la città al mare”, allora serve più di una bella brochure: serve un tunnel portuale come previsto nel protocollo d’intesa firmato da Comune e Cassa depositi e prestiti. Un’infrastruttura che permetta di spostare il traffico sotto terra. Diversamente», conclude, «l’unica pedonalizzazione possibile sarà quella nei rendering».

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