Il dibattito.

Pensione integrativa o anticipata, il nuovo tesoretto è il Tfr  

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Salari, contratti, fisco, pensioni. E Tfr, nuova fonte da cui attingere risorse per sanare ogni male. Come ogni agosto che si rispetti, i partiti sono già saliti sulla giostra della manovra. Ogni estate, passato qualche giorno dalla chiusura del Parlamento, idee e proposte per la legge di bilancio che verrà si accavallano senza sosta nel dibattito politico. Quest'anno alimentato da un elemento in più: la messa a punto del budget 2026 viaggia infatti in parallelo con la campagna elettorale per le regionali con la maggioranza pronta ad sfruttare ogni opportunità per garantirsi consenso politico.

La Lega punta tutto sulla nuova rottamazione, assicura il congelamento dell'aumento dell'età pensionabile e ha già le sue idee su come anticipare il ritiro dal lavoro a 64 anni. I metodi utilizzati finora sono stati tutt'altro che risolutivi: secondo i dati Inps, nel 2024 le uscite flessibili dal lavoro sono state 36.983, dimezzate rispetto alle 69.315 del 2023. Il calo è legato al crollo di Quota 103, dovuto prevalentemente al ricalcolo interamente contributivo, e a quello di Opzione donna.

Per il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, la soluzione potrebbe quindi risiedere altrove, nel tesoretto del Tfr che, trasferito all'Inps, potrebbe fungere da rendita tale da assicurare un assegno dignitoso. Ma anche da long term care , considerando l'aumento ormai continuo dell'età media della popolazione e la necessità di cure degli anziani.

Le proposte non vengono escluse da Fratelli d'Italia che però rilancia proprio sul Tfr per bocca di Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera. L'idea non è nuova ma in questo periodo torna di attualità: versare parte del trattamento di fine rapporto nei fondi pensione. «Immagino di ripresentare il tema del cosiddetto “semestre di silenzio assenso” per il versamento della quota Tfr ai fondi della previdenza complementare o eventualmente parlare anche dell'aumento della loro deducibilità. Oggi - spiega - è intorno ai 5.160 euro ma secondo me si può lavorare per ottenere una cifra più elevata di deducibilità».

L'opposizione invita la maggioranza a mettere «giù le mani dal Tfr» che, come spiega il dem Arturo Scotto, «è dei lavoratori, non di Durigon».

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