Ufficio scolastico.

«Organici al completo da subito» 

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«Questo è l’anno dei record». Francesco Feliziani la butta lì, senza troppa enfasi. Ma che si parta con «gli organici al completo da subito» è un traguardo a cui il direttore generale dell’Ufficio scolastico Sardegna ci lavorava da anni.

La novità

C’è voluto il Covid per far evolvere l’organizzazione delle classi, facendo esportare il modello dalla Sardegna alla Penisola. Correva il 2020. Fu Feliziani a sperimentare per primo le nomine di inizio anno non in presenza. «La diffusione del virus scoraggiava gli assembramenti», ricorda. Da lì la decisione di informatizzare la procedura che è diventata pratica nazionale, ma anche salto qualitativo della didattica.

I numeri

Per guidare nell’apprendimento i 170mila alunni del 2025/2026, l’Ufficio scolastico ha assegnato a questo giro 21mila posti comuni. Così si chiamano le cattedre a tempo indeterminato tra Infanzia, Primaria e Superiori. I docenti precari si attestano sui 5mila, tutti con il sogno dell’immissione in ruolo. Ci sono poi i posti di sostegno: altri 3.400 professori col posto fisso e a cui vanno sommati i tremila che sono stati chiamati con incarichi a tempo.

Il commento

Alla fine, senza la procedura automatizzata, succedeva che la scuola entrava a regime a novembre. «Quest’anno abbiamo concluso le nomine tra il 1° e il 2 settembre. Siamo molto soddisfatti, il risultato raggiunto è un lavoro di squadra che mette i dirigenti scolastici e i docenti nelle condizioni di organizzare da subito l’attività didattica», spiega Feliziani. Insomma, da oggi la campanella riprende a suonare «con tutti i professori al lavoro posto – aggiunge il dg –. Al netto di qualche supplenza breve, abbiamo concluso le chiamate in servizio».

Senza eccezioni

La novità degli organici include le cattedre del sostegno. «Oltre 1.500 alunni con disabilità potranno frequentare la scuola con lo stesso docente dell’anno scorso. È un altro importante traguardo sotto il segno della continuità didattica». I supplenti hanno potuto tornare al loro posto grazie al verificarsi di tre condizioni: «La disponibilità degli stessi professori, la richiesta della famiglia e la valutazione positiva da parte del dirigente. Per noi è un altro importante passo avanti che qualifica ancora di più il diritto all’istruzione», conclude il dg. ( al. car. )

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