Era atteso per lunedì scorso, alla fine è arrivato ieri. Poco cambia, per tre giorni, nella sostanza. Quel che conta è che il Cagliari calcio ha chiuso definitivamente la “sua” partita burocratica con la stadio: ieri sera, infatti, la società rossoblù ha consegnato al Comune il piano economico finanziario aggiornato con i nuovi costi (187 milioni più Iva) dopo che il progetto è stato allargato fino a 30mila posti, per rispondere alla chiamata dell’Uefa che ha candidato Cagliari per ospitare qualche partita di Euro 2032 (si deciderà l’anno prossimo). Senza trionfalismi, come è ovvio, considerando l’iter quasi kafkiano che lo stadio affronta da quasi dieci anni, con una buona dose di fiducia si può immaginare che d’ora in avanti la strada per il futuro del nuovo stadio, salvo imprevisti assai improbabili, sia tutta in discesa.
Tempi
«Aspettavamo il documento», spiega l’assessore allo Sport Giuseppe Macciotta. «Ora gli uffici cominceranno l’esame per verificare la rispondenza del piano ai requisiti di legge, quindi sarà inviato alla alla società di validazione», passaggio obbligatorio per legge, «poi anche al ministero delle Finanze», obbligatorio per gare d’appalto sopra i 50 milioni di euro. «Successivamente», spiega ancora l’assessore Macciotta. «si potrà dar corso alla dichiarazione di pubblico interesse in Consiglio comunale», sarà la terza volta che accade perché per tre volte è cambiato il progetto dello stadio da quando è cominciato l’iter. «Alla fine di questo percorso approvativo, si potrà indire la gara internazionale per la realizzazione dell’opera che», ricorda l’assessore Macciotta, «rimarrà acquisita al patrimonio del Comune nella sua interezza. Se tutto procederà senza intoppi, e non c’è ragione oggi per pensarla diversamente, «è ragionevole ipotizzare di bandire la gara in primavera», aperta a tutti, «aggiudicarla entro d’estate e cominciare i lavori di demolizione del vecchio Sant’Elia in autunno», dice ancora l’assessore. In qualità di soggetto proponente, il Cagliari Calcio, insieme al Gruppo Costim (che costruirà lo stadio) manterrà il diritto, previsto dalla normativa, di pareggiare eventuali offerte concorrenti entro 15 giorni dalla chiusura della procedura.
La società
Soddisfatta, evidentemente, la società rossoblù. «La presentazione del piano economico-finanziario è un passaggio fondamentale nel percorso verso il nuovo stadio», spiega il presidente del Cagliari Tommaso Giulini. «Siamo soddisfatti del lavoro svolto insieme ai nostri partner e guardiamo con fiducia ai prossimi step. L’obiettivo condiviso con le istituzioni è consegnare a Cagliari e alla sua comunità un impianto moderno, sostenibile e identitario, all’altezza delle ambizioni della città e di tutta la Sardegna, capace di ospitare grandi eventi sportivi e di agire da volano di sviluppo per il territorio», aggiunge.
Il progetto a cui il Cagliari calcio ha lavorato è relativo a uno stadio pensato anche per riqualificare un quartiere, Sant’Elia, appunto. Un impianto da 30mila posti, in grado di vivere tutta la settimana e non solo nelle due ore riservate alla partita. Sono previsti, infatti, un hotel, un centro congressi (che potrà ospitare fino a mille persone contemporaneamente), un ristorante e bar panoramico, un centro benessere. L'obiettivo è cominciare a demolire l'attuale impianto alla fine del prossimo anno, e cominciare i lavori per il nuovo impianto l’anno seguente (nel rispetto dei tempi dettati dall’Uefa per chi vuole salire sul treno per Euro 2032). Termine dei lavori fissato per il 2028-2029. È la volta buona? Cagliari ci spera.
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