Guspini.

Nuovi lotti, l’area Pip cresce 

Il sindaco: «La zona si è dimostrata molto appetibile per le imprese» 

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L’amministrazione comunale ha indetto un bando, con scadenza febbraio 2026, per l’assegnazione di cinque lotti edificabili all’interno del Piano per gli insediamenti produttivi, in località Cort’e Semuccu.

I numeri

«In considerazione delle richieste del mondo imprenditoriale, abbiamo ritenuto di procedere subito ad un primo bando per cinque lotti – spiega il sindaco Giuseppe De Fanti. La zona Pip che conta attualmente oltre 600 addetti e si dimostra molto appetibile per imprese locali e non solo. Nell’ultimo anno, infatti, nell’area sono state trasferite o aperte nuove sedi di diverse aziende di altri paesi».

Le regole

L’assegnazione potrà avvenire secondo due diverse modalità: in concessione del diritto di superficie, con durata di novantanove anni rinnovabili su richiesta degli aventi diritto, oppure in diritto di proprietà, in conformità ai corrispettivi e alle procedure stabilite dal regolamento comunale. I lotti messi a bando sono riservati ad attività artigianali, di piccola e media industria e limitatamente a depositi commerciali e alla vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti non alimentari.

Le reazioni

Fra i giovani imprenditori di Guspini, i fratelli Antonello, Giancarlo e Danilo Piccioni plaudono all’iniziativa: «Come artigiani siamo favorevoli all’apertura di nuove attività, l’assegnazione di nuovi lotti facilita la nascita di altre realtà imprenditoriali. I lotti su cui costruire laboratori artigianali favoriscono il lavoro e l’occupazione».

Marina Tolu, consigliera comunale di minoranza del gruppo Impari, osserva: «Il Piano di insediamenti produttivi rappresenta un’iniziativa che potrebbe avere senz’altro un impatto positivo nel nostro territorio. Tuttavia è importante che il Comune mantenga il dialogo con la comunità e le imprese per massimizzare i benefici di questo intervento. In un territorio che vive una profonda crisi industriale e lavorativa, non basta mettere a bando delle aree: servono scelte coraggiose e una programmazione ben strutturata».

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