Mulinu Becciu

«Non mandate via la nostra dottoressa» 

Chiedeva di continuare a seguire i pazienti, la Asl dice no e la manda in pensione 

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Mentre le cronache raccontano di giovani medici pronti a fuggire all’estero per stipendi più alti e, soprattutto, maggiori gratificazioni professionali, a Cagliari, a Mulinu Becciu, c’è una dottoressa, medico di famiglia, che dopo 40 anni non vorrebbe lasciare i suoi pazienti e, anzi, desidererebbe continuare a seguirli per altri due anni. Ieri ha compiuto 70 anni ma la Asl, per sopraggiunti limiti di età, l’ha messa a riposo («è una disposizione di legge», fanno sapere dall’azienda locale). La dottoressa Sebastiana Carta, ambulatorio via Dessì Deliperi, la conoscono tutti nel quartiere. «Perché non solo cura da anni tutti noi, ma soprattutto perché da tanti anni si prende cura di noi. La sua attività è sempre andata ben oltre quella delle ricette e dello studio. Chiediamo alla Asl e al Comune di rivedere questa scelta che non tiene conto del rapporto indispensabile che lega medico e paziente», dicono i pazienti in coro, che hanno firmato una petizione.

La vicenda

Lo scorso aprile, la dottoressa Carta aveva chiesto alla Asl la possibilità di continuare, al compimento dei 70 anni, a curare i “suoi” pazienti fino al 2027. La Asl aveva detto sì, motivando quella scelta in ragione delle “sedi carenti” ma poi ha revocato quella decisione. «Inizialmente era stata concessa quella possibilità perché non erano state ancora pubblicate le sedi carenti di assistenza primaria nel territorio», spiega Massimo Carboni, capo del Distretto Area Vasta della Asl di Cagliari. «Dopo quel momento, però, sull’ambito di Cagliari hanno preso servizio otto nuovi medici e la norma prescrive che se non c’è carenza, e con otto nuovi medici quel problema non c’era più, eventuali deroghe non possono essere riconosciute. A quel punto, abbiamo proposto alla dottoressa di continuare la sua attività in un altro ambito», dove mancano i medici di base, per intendersi, «ma lei ha detto no». Perché, evidentemente, la scelta della dottoressa Carta non era allungare la propria vita professionale, altrimenti avrebbe accettato un’altra sede, ma continuare a curare i “suoi” pazienti. «La norma non ci dà questa possibilità, altrimenti lo avremmo fatto», spiega ancora il dottor Carboni.

L’appello

In un quartiere di circa 6.800 abitanti, dove oltre il 27% della popolazione ha più di 65 anni (1.850 anziani), la partenza della dottoressa Carta rischia di mandare in tilt il sistema sanitario locale. «La sua partenza è una grave perdita per tutti noi», dice Dino Muggironi, 89 anni. «Ci saranno anche altri medici e pure bravi, ma sarà un problema anche raggiungerli. Dentro il quartiere riusiamo a spostarci più agevolmente», aggiunge. L’allarme lo rilancia Luigi Pisano, 85 anni. «Non siamo pronti per questo distacco. Mandarla via ci penalizzerà tutti». Anche perché, aggiunge Laura Brotzu, «al netto della perdita di una dottoressa con la quale avevamo tutti noi instaurato una relazione che ha sempre funzionato, per me che sono ancora abbastanza giovane andare in un altro ambulatorio fuori dal quartiere non sarà un problema. Ma per mio padre e mia madre, che hanno 80 e 74 anni, sì».

Da qui l’appello al sindaco Massimo Zedda «affinché dialoghi con la Asl per evitare che la nostra dottoressa lascia Mulinu Becciu» e alla Asl «affinché riveda la sua decisione». All’appello si unisce anche Marco Benucci, nato e cresciuto nel quartiere, presidente del Consiglio comunale: «Speriamo che cia sia la possibilità affinché la dottoressa possa continuare a curare i “suoi" pazienti. A mano che non ci sia qualcun altro pronto a prendere il suo posto». Forse no, perché gli altri tre medici operanti nel rione seguono già migliaia di assistiti e difficilmente potranno assorbire l'intero carico.

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