Il giallo di Tuvixeddu.

«Non è il Dna dell’ex fidanzato» 

Svelato il risultato del test fatto dalla difesa. Ora si attende quello del Ris 

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Gli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri (Ris) hanno comparato ieri mattina il Dna di Enrico Astero, l’ex fidanzato della 16enne Manuela Murgia indagato con l’ipotesi di omicidio volontario, con quello estratto da un pelo rinvenuto dopo trent’anni negli indumenti che la giovane indossava il giorno della morte, avvenuta il 4 febbraio del 1995. Il suo corpo senza vita era stato trovato ai piedi del canyon di Tuvixeddu. Ora ci vorranno alcuni giorni per conoscere gli esiti dell’accertamento dei Ris, ma quello stesso esame – come consentono le regole dell’incidente probatorio – è stato già effettuato nel frattempo anche dal generale Luciano Garofano, consulente della difesa del 54enne. E l’esito non lascerebbe spazio ad equivoci: non ci sarebbe alcuna concordanza tra il profilo genetico di quel reperto maschile e il Dna di Astero.

Il colpo di scena

Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma se poi anche i risultati dei laboratori della caserma di San Bartolomeo dovessero accertare che quel pelo non è dell’ex fidanzato di Manuela Murgia, per il parrucchiere – difeso dall’avvocato Marco Fausto Piras – potrebbe essere un primo respiro di sollievo per uscire da quello che lui stesso ha definito come «un brutto incubo». Il resto delle tracce biologiche individuate dai Ris negli indumenti della giovane, sigillati trent’anni fa nel corso dell’autopsia, sarebbero in fase di amplificazione: in altre parole i tecnici genetisti dei carabinieri starebbero cercando di capire se il materiale raccolto sia adeguato per ulteriori comparazioni con il profilo genetico dell’indagato. Al momento, sempre secondo le indiscrezioni, così non pare.

L’incidente probatorio

Nelle scorse settimane il giudice per le indagini preliminari Giorgio Altieri aveva concesso ai Ris una proroga di un mese e mezzo per completare gli accertamenti sulle tracce biologiche rinvenute nei vestiti della ragazza. Esauriti gli 80 giorni assegnati per l’incidente probatorio, il Gip del Tribunale ha autorizzato ulteriori 45 giorni. Nel corso delle analisi di laboratorio i carabinieri hanno individuato circa 80 tracce sugli abiti di Manuela, una ventina delle quali selezionate per essere tipizzate e verificare se vi sia alla fine una quantità di materiale biologico utile al confronto con il dna prelevato da Astero. Due, sin da subito, quelli ritenuti utilizzabili: un profilo genetico femminile (forse legato a contaminazione) e uno maschile (il pelo) che il giudice ha autorizzato alla comparazione effettuata ieri.

Gli esperti

Ma visto il clamore mediatico che l’indagine ormai ha scatenato, con gli inviati di famose trasmissioni televisive che seguono la vicenda (Le Iene, Chi l’ha visto?), Enrico Astero e il suo avvocato, Marco Fausto Piras, avrebbero chiesto all’ex generale del Ris di Parma, Luciano Garofano, di anticipare i tempi ed effettuare una comparazione difensiva. Il 54enne si sarebbe fatto prelevare il dna direttamente nello studio del suo legale, mentre le provette per il confronto sarebbero state inviate oltre Tirreno. Nel frattempo anche il famoso genetista Emiliano Giardina, nominato dalla famiglia Murgia per l’incidente probatorio, sta partecipando alla perizia seguendo costantemente gli accertamenti dei Ris nei laboratori di San Bartolomeo.

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