Il reportage.

«Noi disabili e le strade-trappola» 

L’odissea quotidiana di chi si muove in carrozzina o col deambulatore 

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Giovanni Perra 68 anni, la mattina esce presto. «In casa non resto quasi mai. Mi piace andare in piazza IV Novembre per stare con gli amici, fare quattro chiacchiere e qualche volta giocare anche a carte». Peccato però che per lui, che si muove con la carrozzella, il percorso per arrivare dagli amici sia irto di ostacoli.

Dalla pavimentazione sconnessa, alla mancanza di scivoli, dalla presenza di pali e bidoni dei rifiuti in mezzo ai marciapiedi, ai gradini davanti alle attività commerciali. Perché se è vero che il Comune sta predisponendo un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, resta il fatto che adesso la città non è facile da percorre per un disabile.

Lo sfogo

«L’esempio più eclatante ce lo abbiamo sotto gli occhi proprio in piazza IV Novembre» dice ancora Perra, «proprio dove ci sono gli accessi, i sampietrini sono tutti saltati, la pavimentazione è in condizioni pessime tanto che nei giorni scorsi è caduto anche un altro signore».

Perra si muove con la carrozzella «da circa un anno e quando arrivo in piazza mi devono aiutare a salire. Non parliamo poi dei marciapiedi che o sono dissestati o sono ingombri di bidoni o ostruiti da pali della pubblicità. Sei costretto a passare in mezzo alla strada: la città purtroppo è piena di barriere architettoniche e siamo ben lontani da una città a misura di disabile».

La fatica

Livio Depau di anni ne ha 89 e si sposta con un deambulatore. «Le strade sono sconnesse e il carrellino che ha le ruote piccole si incastra dappertutto» dice, «così arrivare a destinazione è ogni volta un’impresa. E poi purtroppo ci sono troppe auto che vengono parcheggiate dove non si dovrebbe ossia sopra i marciapiedi o nei passaggi pedonali, parlo di quei percorsi che vengono realizzati con la segnaletica. Purtroppo la gente non si rende conto che le persone con la carrozzina non riescono a passare. Trovo persino l’ingresso di casa mia, in pieno centro, bloccato dalle auto. Il Comune ha fatto quella bella cosa di rendere la biblioteca accessibile e inclusiva, adesso speriamo che faccia qualcosa anche per eliminare le barriere architettoniche dalle strade».

Con la carrozzina “viaggia” anche Giuseppe Ibba 80 anni. «La prima cosa che faccio quando esco di casa è andare al cimitero» racconta, «mi dirigo verso via Fadda ed ecco che nel bel mezzo del marciapiede c’è un cartello pubblicitario e non posso passare».

Ostacoli ovunque

Dal primo ostacolo si passa al secondo, «in via Trieste il passaggio per i pedoni che hanno fatto di recente e che mi aveva reso molto felice, è sempre occupato da una fila di auto così non posso passare nemmeno lì. E poi ci sono scavi ovunque, per non parlare delle piante e delle siepi che fuoriescono dai giardini e ingombrano strade e marciapiedi perché i privati non le tagliano. Io mi auguro che quando sistemeranno i marciapiedi non si dimentichino poi di realizzare gli scivoli perché sono davvero pochi e sono molto importanti. E non solo per noi disabili ma anche per le mamme con i passeggini. È una questione di sicurezza».

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