Israele.

Netanyahu apre a un accordo con la Siria 

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Tel Aviv. Dopo una strigliata via social di Donald Trump, Benjamin Netanyahu ha aperto alla possibilità di raggiungere un accordo con la nuova Siria di Ahmad al Sharaa, ma a condizione di preservare la sicurezza di Israele da attacchi via terra «o di altra natura» da quel confine. E questo significa, nella sua visione, mantenere le truppe dell'Idf entrate nel sudest della Siria un anno fa con la caduta di Bashar al Assad.

«Ci aspettiamo che la Siria istituisca una zona cuscinetto smilitarizzata» da Damasco alle Alture del Golan, «compreso il Monte Hermon e la sua cima. Manteniamo questi territori per garantire la sicurezza dei cittadini israeliani. Con un atteggiamento positivo e nella comprensione di questi principi, è anche possibile raggiungere un accordo con i siriani», ha spiegato il premier facendo visita ai militari rimasti feriti nell'operazione anti-islamisti di venerdì scorso, proprio nel sud della Siria, dove secondo fonti mediche di Damasco sono stati uccisi 13 civili.

Era stato il presidente americano, il giorno prima su Truth, a metterlo in guardia dal non «interferire nell'evoluzione della Siria in uno Stato prosperoso», invitandolo a «mantenere un dialogo» con Damasco affinché i due Paesi possano cogliere «l'occasione storica di avere una relazione lunga e prosperosa»,.

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