Il caso.

«Nell’anfiteatro riapre il cantiere» 

Manca (Musikè): serve una struttura alternativa per grandi eventi 

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Dopo mesi di attesa e lavori interrotti, l’anfiteatro “Fabrizio De André” potrebbe presto vedere un nuovo movimento di ruspe e tecnici. L’assessora ai Lavori pubblici Giulia Corda conferma che l’approvazione della perizia migliorativa - attesa da mesi - è ormai arrivata e «l’impresa si è impegnata a riprendere i lavori entro una decina di giorni, in attesa dell’arrivo dei macchinari». Mentre il Comune assicura una ripartenza imminente, tra gli operatori culturali nuoresi prevale lo scetticismo, e non manca chi solleva dubbi sul futuro stesso dello spazio.

Proposta alternativa

Per Luigi Manca dell’associazione Musiké, realtà che a Nuoro è uno dei punti di riferimento per concerti e produzioni musicali, l’anfiteatro conserva un fascino unico, ma oggi non risponde più alle esigenze della grande musica dal vivo. «È un luogo molto bello, ma ha pochi posti e non puoi organizzare concerti grandi - spiega -. Non ci sono parcheggi, puoi produrre eventi al massimo da 5 mila persone. Vent’anni fa poteva andare bene, i tempi sono cambiati: oggi per un concerto importante servono 20 mila spettatori e spazi adeguati. Io avrei cercato un’alternativa». Secondo lui l’anfiteatro potrebbe però tornare a vivere «come spazio per eventi culturali, teatro, lirica e rassegne di qualità», più che come arena per la musica pop o rock. «Ci manca lo spazio per i concerti, non tanto quello dell’anfiteatro. Ma certo, anche quello sarebbe un punto di partenza. Un’arena Grande Eventi a Pratosardo è l’alternativa».

La musica in città

Di tutt’altro tono il ricordo di Giuseppe Giordano, di Intermezzo, altra realtà che ha all’attivo manifestazioni di spessore, da Calagonone Jazz a AnimaNera, e che rievoca la stagione d’oro dell’anfiteatro, quando il palco ospitava artisti di calibro internazionale: «L’ultimo concerto lo abbiamo organizzato noi con Franco Battiato». Era il settembre del 2007. In 31 anni Intermezzo ha portato decine di migliaia di spettatori ad assistere a concerti del calibro di Ray Charles, Miriam Makeba, Francesco Guccini, Claudio Baglioni, Carmen Consoli, Max Gazzè. Nomi datati, perché da vent’anni a Nuoro la musica è in blackout. «Era un luogo centrale per l’Isola, molto richiesto da tutti. La chiusura ha creato una grande perdita non solo culturale, ma anche economica per la città». Giordano sottolinea come le rassegne estive all’aperto rappresentassero «un respiro per tutta l’economia locale: ristoratori, bar, alberghi. Nuoro ha perso quella vitalità».

Il cantiere

Sul fronte politico, l’assessora Giulia Corda parla di «una sospensione necessaria» per approvare una variante migliorativa che consentirà di risparmiare risorse pubbliche e «rendere più efficiente l’intervento di consolidamento del versante». Di parere diverso Pierluigi Saiu, dell’opposizione, che invita a non perdere tempo: «La grande area per gli eventi di Nuoro è e resta l’anfiteatro, non Pratosardo. Bisogna accelerare e restituirlo alla città». Intanto, sul sito del cantiere restano i mezzi comunali abbandonati e il degrado delle strutture, tra vegetazione e vandalismi, a ricordare il tempo trascorso senza che nulla si muovesse davvero.

Tra passato e futuro

Oggi l’anfiteatro “De André” resta un luogo sospeso tra memoria e attesa: ferita aperta nel cuore di Nuoro, ma anche potenziale spazio di rinascita culturale. La promessa è quella di un imminente ritorno dei lavori. La città, intanto, aspetta che alle parole seguano finalmente i fatti. E che i progetti, nella città, non siano solo quelli di fattibilità, ma approdino ad opere utilizzabili dalla collettività.

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