La polemica

«Nel decreto Infrastrutture affossate tutte le proposte sarde per rafforzare la continuità» 

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Il decreto Infrastrutture non tiene in nessuna considerazione le richieste della Sardegna. Dopo Silvio Lai (Pd), a denunciarlo sono il Movimento Cinquestelle e l’assessora regionale ai Trasporti Barbara Manca: «Sui duecento milioni stanziati non c’è un euro per il nostro territorio, nessun riconoscimento alla condizione di insularità, mentre – a causa della decisione del Governo di porre la questione di fiducia sul testo - sono stati affossati tutti gli emendamenti che puntavano a rafforzare gli strumenti a tutela della continuità territoriale aerea e il diritto alla mobilità dei cittadini sardi». Tra le proposte rimaste nel cassetto, fa notare l’assessora, «la previsione di un tetto massimo alla tariffe per tutte le categorie di passeggeri (e non solo per alcune, come oggi limitato nel testo governativo) attraverso il riconoscimento esplicito del principio di insularità nel testo del decreto, completamente assente nella versione approvata dal Governo».

«Magra consolazione»

Una consolazione, anche se magra: «Nonostante il mancato esame degli emendamenti – prosegue ancora Barbara Manca – abbiamo ottenuto dal Governo l’impegno a incontrare le Regioni, compresa la Sardegna, che hanno formulato osservazioni e proposte sul dl Infrastrutture, con l’obiettivo di avviare un confronto operativo su eventuali integrazioni e sviluppi normativi. Le rassicurazioni del Ministero sono comunque un primo riconoscimento della validità delle istanze che abbiamo avanzato e della credibilità del lavoro che la Regione ha portato avanti. Ora ci aspettiamo che l’impegno assunto si traduca rapidamente in azioni concrete». Una critica ai deputati e senatori sardi: «Mi spiace purtroppo rilevare che ci sia stato, da parte loro, un silenzio assordante e scarso supporto nel promuovere le istanze della Sardegna con il Governo della propria parte politica. Auspichiamo un loro maggiore impegno nelle future fasi di discussione della legge perché il diritto della mobilità dei sardi è un tema che riguarda tutti, senza alcuna distinzione politica».
Per Roberto Li Gioi, presidente della commissione Trasporti in Consiglio regionale, «il Governo Meloni ha voltato le spalle alla Sardegna. Si tratta dell’ennesimo atto di disinteresse verso la nostra condizione geografica e i diritti fondamentali dei cittadini della Regione. E ancora più grave è la responsabilità dei parlamentari sardi del centrodestra: invece di difendere la nostra terra, si sono schierati con un Governo che ignora l’Isola».

La difesa

Per la maggioranza, il deputato della Lega Dario Giagoni parla di polemiche strumentali: «Suona assurdo che qualcuno oggi si svegli lamentando la mancanza di risorse per le infrastrutture sarde quando, invece, solo per la Sardegna sono stati stanziati oltre 3,3 miliardi di euro proprio per ferrovie, strade, trasporti locali, porti, idrico, aeroporti ed edilizia statale».

Per il parlamentare di Santa Teresa di Gallura, «chi parla di un abbandono dell’Isola da parte di questo Esecutivo, intende in realtà spostare l’attenzione su altri fronti per coprire un esecutivo regionale, targato Pd-cinquestelle, ormai in evidente affanno su tutti i fronti». (ro. mu.)

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