Il Dpcm energia, approvato di recente, prevede l’arrivo del metano in Sardegna attraverso una nave e il suo successivo trattamento nel porto di Oristano, che Snam trasformerà in un apposito hub. Se dovesse essere rilanciata la centrale di Fiumesanto, il metano arriverà via nave anche a Porto Torres.
La Regione
«Appena approvato il Dpcm, abbiamo avviato una interlocuzione soprattutto con Snam per valutare la tempistica. Nei prossimi giorni ci sarà un tavolo operativo nel quale chiederemo a Snam il cronoprogramma delle attività», ha detto l’assessore all’Industria Emanuele Cani ieri, a margine del convegno della Uil. «Si parte da un'attività di tipo autorizzativo, tenendo conto che il Dpcm l'abbiamo pensato tenendo conto di quello che già è stato autorizzato. Tutta la parte legata al collegamento tra Oristano e Sud Sardegna è già autorizzato ma ci sono da affinare tutta una serie di aspetti». Quindi rivela: «Nel momento in cui abbiamo definito il Dpcm, fra le condizioni proposte al Governo c'era l'ipotesi di nominare la presidente della Regione commissario unico delle opere. Questo ci avrebbe permesso di avere il pallino in mano, ma è una formula che non ci è stata concessa: il Governo ha avocato a sé la guida del progetto e quindi non possiamo fare altro che sollecitare sollecitare Snam e tutti i soggetti interessati che l'opera possa essere realizzata nei tempi che siano i più rapidi possibili, anche perché abbiamo effettivamente perso tanto tempo e quindi possiamo solo recuperare il terreno». Per il Nord dell’Isola Cani apre su Fiumesanto: «Crediamo nel progetto Energy Park, che è un piano industriale di riconversione del sito. Per questo nel Dpcm energia si contempla l'ipotesi di avere lì una nave gasiera con il fine di soddisfare l'esigenza del Nord di Sardegna, ma con l’obiettivo prevalente del rilancio della centrale di Fiumesanto. Se non sarà possibile il metano, che arriverà soprattutto a favore del comparto industriale ma anche dei cittadini, per i quali i prezzi saranno uguali al resto d'Italia, sarà portato anche nel Nord da Oristano».
I partecipanti
Al convegno, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche Paolo Appeddu (ceo Ep New Energy Italia), Franco Balsamo (Ceo Saras), Maurizio De Pascale (presidente Confindustria Sardegna), è intervenuto Elio Ruggeri, managing director Smam Energy Terminals. «Il Dpcm descrive un set infrastrutturale che consente di estendere l'arredo nazionale dei gasdotti dal Continente verso la Sardegna, utilizzando un sistema di movimentazione di Gnl, che dovrà essere caricato presso i terminali continentali, poi trasportato con delle bettoline nei terminali sardi, rigassificato e immesso nella rete del gas della Sardegna. Questo consentirà agli utenti sardi di ottenere il gas alle stesse condizioni di tutti gli altri utenti nazionali, colmando un ritardo ormai decennale. Abbiamo firmato un accordo con i soci di HiGas per acquisire il deposito costiero che verrà poi potenziato attraverso la realizzazione della Fsr (Floting storage rigassification) e stiamo lavorando per approvvigionare le bettoline che serviranno per movimentare il Gnl da un terminale agli altri». Non ancora definiti i tempi di realizzazione: «Dipendono da quali saranno i tempi autorizzativi», sottolinea Ruggeri: «Con HiGas presenteremo a breve istanze per ammodernare il porto di Oristano e trasformarlo in un terminale di rigassificazione vero e proprio, dopodiché aspetteremo il via libera prima di poter cominciare la fase di realizzazione delle opere: quanto prima avremo le autorizzazioni, tanto prima ci saranno le opere in esercizio. La nave è individuata, stiamo lavorando col fornitore per finalizzare anche quella ingegneria, saranno necessari dei lavori, ma anche questi saranno subordinati all'autorizzazione». All’incontro anche c’era anche Terna, alle prese con le grandi polemiche legate al Tyrrhenian Link. Così Pier Francesco Zanuzzi, direttore rete di trasmissione nazionale: «La transizione energetica richiede nuove competenze e professionalità di alto livello: investire in infrastrutture significa anche investire nelle persone», ha detto. «In Sardegna, Terna ha quasi raddoppiato l’organico negli ultimi anni — passando da 170 a quasi 300 professionisti — per accompagnare un piano di sviluppo decennale da 2 miliardi per la rete elettrica sarda».
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