Se non è un terremoto, lo si può definire certamente una decapitazione, o quasi. La Fondazione Nivola, in questo momento, non ha vertici operativi, se non un vicepresidente che da un giorno all’altro si è ritrovato in mano l’intera gestione dell’ente di Orani. Da circa un mese è andato via il direttore Luca Cheri, che ha assunto un importante incarico nel museo archeologico di Cabras, inoltre da qualche tempo si è dimesso uno dei revisori dei conti e, ultimo ma solo in termini temporali, ha lasciato il suo incarico il presidente Roberto Concas, arrivato da Cagliari a fine luglio per sostituire alla presidenza Giuliana Altea, storica dell’arte e docente dell’Università di Sassari, che aveva lasciato l’incarico dopo quasi dieci anni alla guida della Fondazione. Concas, 73 anni, storico dell’arte e museologo, progettista di sistemi museali, è arrivato a Orani dopo aver anche diretto i musei nazionali di Cagliari del Mibact.
Le turbolenze
Da tempo, le acque all’interno della Fondazione Nivola sembrano alquanto agitate. Dopo un lungo periodo alla presidenza, secondo alcune indiscrezioni, proprio la docente universitaria Giuliana Altea avrebbe lasciato per una differente visione delle prospettive del museo dedicato all’artista oranese che trovò la sua piena maturazione negli Stati Uniti. In particolare, ci sarebbero state prospettive diverse rispetto ad altri componenti del consiglio di amministrazione, composto da 12 membri, e che si confronta anche con la figlia di Costantino Nivola, Claire.
Nei mesi scorsi, dunque, la scelta di nominare un nuovo presidente, il cui nome sarebbe stato suggerito in qualche modo da ambienti del Pd nuorese con ormai una frequentazione pluriennale in Consiglio regionale. Il prescelto è stato appunto Roberto Concas, che oggi, invece, decide di lasciare dopo appena tre mesi (era entrato in carica il 31 luglio). Se sia un addio volontario o indotto lo si può solo intuire, certamente i progetti del nuovo presidente non hanno soddisfatto appieno il resto del consiglio di amministrazione, che ha anche dovuto registrare l’addio del revisore dei conti. E in effetti si parla anche di differenti visioni sulle modalità di finanziamento del museo.
Le dimissioni
La scelta di lasciare, per Concas, non è stata a cuor leggero, come scrive lui stesso nella lettera di dimissioni. «Il puntuale approfondimento condotto in questi mesi sull’assetto organizzativo e gestionale della Fondazione non ha evidenziato le condizioni e le prospettive necessarie e auspicabili per un piano di crescita sostenibile, nè ha consentito di individuare una visione pienamente condivisa di sviluppo istituzionale, operativo e di governance», scrive. Secondo l’ormai ex presidente, tuttavia, all’interno del sistema museale di Orani sarebbe venuto meno l’equilibrio tra conduzione artistica e governance amministrativa, cosa che oggi «rende più difficile costruire una prospettiva solida e partecipata di sviluppo». In questo quadro, dunque, conclude Concas, prima di salutare i dipendenti e Claire Nivola, «con grande rammarico non ritengo sussistano i presupposti per proseguire con serenità ed efficacia nel mandato conferitomi».
Il futuro
In questo momento, è il vicepresidente del cda che dovrà convocare il consiglio e vedere che decisioni prendere per il futuro di un’istituzione importante per la provincia di Nuoro. Un incontro dei vertici della Fondazione Nivola è previsto sabato e sarà l’occasione per decidere come procedere per ripristinare gli organismi direttivi. Alcuni componenti del cda avrebbero chiesto al sindaco Marco Ziranu di farsi carico lui stesso, in questa fase così delicata, della guida della Fondazione in attesa che si plachino le acque e che si possa ripartire con progetti condivisi e una nuova gestione.
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