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Mucca pazza, morte sospetta: per le analisi serviranno mesi 

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Padova. Serviranno alcuni mesi per stabilire con certezza se l’encefalopatia da prioni che ha causato la morte di Edoardo Righetto, imprenditore 61enne, sia riconducibile alla malattia di Creutzfeldt-Jakob, conosciuta negli anni passati anche come “morbo della mucca pazza”.

Righetto era ricoverato da tre giorni all’ospedale di Padova, in seguito a una gravissima crisi respiratoria sopraggiunta il 9 agosto. Poiché il decesso è legato a una rara patologia neurodegenerativa che colpisce circa 1-2 persone ogni milione di abitanti l’anno, sono stati predisposti tutti gli esami necessari per chiarire se la causa possa essere stata l’ingestione di carne contaminata. Gli accertamenti per ottenere certezze sono ancora in corso.

La malattia, tuttavia, può avere anche un’origine genetica o, più raramente, derivare da interventi chirurgici eseguiti con strumenti operatori contaminati. Per la conferma definitiva sarà necessario attendere alcuni mesi, dopo l’esame neuropatologico sul cervello di Righetto e l’invio dei risultati all’Istituto superiore di sanità. È lì che saranno compiute le analisi cruciali, in grado di fornire un responso certo. In precedenza erano già stati effettuati diversi test preliminari, tra i quali analisi su tampone nasale e sul liquido cerebrospinale, al Policlinico universitario Giambattista Rossi di Verona.

I primi disturbi si erano manifestati circa un anno fa, inizialmente con dolori a un piede e difficoltà motorie, cui si erano aggiunti episodi di perdita temporanea di memoria e problemi di controllo del lato destro del corpo tra novembre e dicembre. A luglio di quest’anno i neurologi dell’Azienda ospedaliera di Padova avevano diagnosticato l’encefalopatia da prioni, formulando una prognosi che non superava i due mesi di vita.

Il 9 agosto, tuttavia, una grave crisi respiratoria in casa ha portato al ricovero d'urgenza all'ospedale di Padova di Edoardo Righetto, che è spirato tre giorni più tardi.
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