È morto mentre scontava una pena tremenda, quella dell’ergastolo, per aver ucciso la sorella e il cognato. Giovanni Antonio Delogu aveva 59 anni. Ne aveva 44 quando una sera di aprile del 2010 aveva sparato con la pistola contro la sorella Sebastiana e il marito Graziano Manca.
Il duplice omicidio era avvenuto alle 23.30 del 25 aprile in una casa del quartiere Preda Istrada dove la famiglia viveva. Dopo l’ennesima lite, Delogu, che faceva l’imprenditore, aveva esploso i primi colpi verso la sorella ferendola mortalmente al cuore, poi si era rivolto al cognato che era deceduto in ospedale. Una enorme tragedia familiare che aveva sconvolto il quartiere e l’intera città.Dopo l’arresto, in un drammatico interrogatorio davanti al magistrato, Delogu aveva raccontato la sua verità, si era detto pentito e aveva chiesto perdono tra lacrime e singhiozzi.«Non li volevo uccidere, è stato un tragico incidente, come ho fatto a sparare? - aveva ripetuto -. Sono pentito veramente. Lo so che non si può tornare indietro: io sono disperato, un uomo distrutto».
Un anno dopo era arrivata la condanna. Comparso davanti ai giudici della Corte d’assise, l’imprenditore era stato processato con il rito abbreviato e condannato al massimo della pena, in linea con le richieste formulate dalla pubblica accusa. Delogu ha trascorso in carcere quindici anni.
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