Un giorno come gli altri tra i banchi, poi all’improvviso uno schiaffo durante la lezione. E sarebbe soltanto l’ultimo episodio dopo una serie di insulti e di atteggiamenti irrispettosi.
La vicenda riguarda un istituto superiore cittadino: un ragazzino di 14 anni che frequenta la prima superiore, si sarebbe beccato un ceffone dall’insegnate di sostegno. Un episodio che non poteva passare inosservato: il ragazzo avrebbe subito chiamato i genitori che di lì a poco hanno presentato una denuncia ai carabinieri, con tanto di indicazione di testimoni, chiedendo anche alla dirigenza scolastica l’immediata sospensione della docente. La scuola dal canto suo ha subito avviato un procedimento, ma per ora l’insegnante resta al suo posto.
Il racconto
A raccontare quello che sarebbe accaduto è il padre dello studente. «Da oltre un mese questa insegnante», spiega il genitore, «insultava i ragazzi, non solo mio figlio, rivolgendosi a loro con termini non appropriati». Poi nei giorni scorsi ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso: «mio figlio mi ha chiamato molto scosso e mi ha raccontato che l’insegnate gli aveva dato un ceffone. Non solo: l’ha segregato in un’aula per un’ora nel tentativo di intimorirlo per non raccontare il fatto». Così, «sono corso subito a scuola per parlare con la docente che mi ha detto “io devo correggere i ragazzi, questo è il mio carattere”. Trovo che la cosa sia gravissima». Il genitore del ragazzo aggiunge: «nonostante le testimonianze di un altro docente e di altri due studenti sull’accaduto, una denuncia ai carabinieri e la relazione subito inviata alla scuola, l’istituto non ha provveduto nè a sospendere la docente nè a spostarla dalla classe di mio figlio». Da quel giorno, come sottolinea il padre dello studente, «il ragazzo è molto scosso e turbato per come sono andate le cose e vuole lasciare la scuola, anche perché non è stato fatto niente».
Gli insulti
I presunti fatti di quella mattina sono stati messi nero su bianco in una denuncia presentata dal padre del giovane studente ai carabinieri, dove si evidenzia che «la professoressa apostrofava in più occasioni il ragazzo con termini come “deficiente, cretino, buffone”, minando la sua autostima e la volontà di proseguire gli studi in quella scuola. Tali vessazioni sono andate in crescendo con continue offese e insulti e atti intimidatori» fino a quel giorno in cui, «mentre i ragazzi si trovavano in classe con il professore di disegno, la professoressa in questione, senza alcun motivo, ha sferrato un violento ceffone a mio figlio che sorpreso e tramortito non reagiva, ma sollevava le braccia in stato confusionale». Poi, sempre come riportato nella querela, «resasi conto di quanto aveva fatto, la professoressa cercava di circuire il ragazzo con finte e continue lusinghe, per non fargli raccontare l’accaduto».
L’istituto
Dalla scuola spiegano che «è stato fatto subito tutto quello che si doveva fare per legge. È in corso un procedimento, alla fine del quale emergerà se sospendere l’insegnante. Serve il tempo necessario e appena l’iter sarà concluso sarà stabilito il da farsi».
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