Verso le elezioni.

Milia: «Mi chiedono di continuare» 

Sì del sindaco alla candidatura, nel centrodestra c’è l’ipotesi Torru 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

Record di longevità da sindaco raggiunto: due mandati consecutivi alle spalle - dal 1993 al 2001 - e quello iniziato nel 2020 arrivato quasi a scadenza. La corsa politica però - oltre a quella mattutina di 10 chilometri al Poetto - continua con un nuovo traguardo all’orizzonte: le Amministrative nella primavera del prossimo anno. «Mi chiedono di continuare, non posso girarmi dall’altra parte», dice Graziano Milia annunciando la disponibilità alla candidatura per la riconferma alla guida del Comune di Quartu. Sempre con il suo movimento civico fondato cinque anni fa, Rinascita Quartu, diventato la prima forza politica dell’attuale maggioranza, ora aperto a nuovi ingressi «ma - rigorosamente - senza bandiere e simboli di partito».

Deciso il nuovo perimetro della coalizione?

«Come detto anche di recente, siamo disponibili ad accogliere chi vuole unirsi alla nostra esperienza civica basata sul fare. Ora inizia una nuova fase, il mondo cambia in continuazione: c’è un programma da aggiornare, nuove proposte concrete e sfide per il futuro di Quartu da portare avanti».

Caratteristiche richieste?

«Porte aperte per chi vuole condividere questo percorso con l’obiettivo di dare un contributo nella risoluzione dei problemi. Persone che vogliono fare per migliorare davvero la città, per renderla più accogliente per le donne, i giovani, gli anziani e per le imprese. Degli opinionisti sui social invece ne facciamo a meno».

Alla convention di Rinascita era presente anche gran parte del Pd regionale: un chiaro segnale di avvicinamento dopo anni di rapporti tesi.

«Sono uno dei fondatori del Pd dove ho militato per anni, mi ha fatto piacere vedere tanti compagni e amici con i quali ho vissuto lunghi periodi della mia vita. Credo che da parte del Pd, e dei dirigenti di altri partiti presenti in quell’occasione, sia stata una mossa intelligente partecipare per conoscere la nostra esperienza politica a Quartu, contraddistinta dalla voglia di lavorare per la città. È questo che suscita l’interesse di tanti».

Quando i primi cantieri nelle Fornaci Picci?

«Nel giro di pochi mesi partiranno i lavori per la realizzazione del parco urbano. Abbiamo un progetto esecutivo per la riqualificazione di tutto l’ex complesso industriale, e il fatto di esserci liberati del Ministero ha consentito di accelerare».

Inaugurazione teatro?

«In primavera, è una vicenda lunga che abbiamo ereditato con tanti problemi. Ma ormai ci siamo».

Novità sulla 554?

«Anche lì abbiamo ereditato una situazione praticamente impossibile. Ad oggi stiamo riuscendo a tenere vivo il progetto, questo è già un miracolo e ci fa ben sperare».

Quartu è una città turistica?

«Lo sta diventando. Abbiamo approvato il Piano strategico del turismo, il Pul, e investito sulla rinascita del Poetto. I numeri sono già in crescita».

Il traguardo raggiunto da sindaco a cui tiene di più?

«Essere riuscito a far riemergere nei cittadini la consapevolezza che è possibile migliorare e rinascere. Lo dimostrano la partecipazione alle iniziative culturali che facciamo, e la soddisfazione sui servizi erogati dal Comune. Un esempio su tutti è il settore dei Servizi sociali, dove c’è stato un cambio di passo importante. Ma penso anche alla questione tasse: nessun aumento e introduzione delle premialità sulla Tari. E alle co-progettazioni con il Terzo settore che ci hanno permesso di rilanciare spazi abbandonati come Sala Pira, al Palazzetto dello Sport riaperto, ai cantieri in corso a Is Arenas».

Le priorità da qui a fine consiliatura?

«Portare a termine quanto più possibile le tante cose aperte. C’è poi da radicare il cambiamento iniziato, proseguire con il riordino della macchina amministrativa, lavorare sul Puc».

Quindi si ricandida?

«Come dice quel famoso libro? “Io speriamo che me la cavo”. Ecco, speravo di cavarmela e di non dovermi ricandidare, ma temo non sarà così».

È un sì?

«Mi chiedono di continuare, non posso girarmi dall’altra parte».

Forse sarà una sfida con Torru del centrodestra.

«Come diceva Giorgio Gaber “non posso fare tutto io”, ci pensino loro».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

• Accedi agli articoli premium

• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?