Piazza Nazzari.

Mercato, il primo Natale è un’incognita 

Restano le criticità in vista del periodo clou per gli affari: «Il vento è un problema» 

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A un mese esatto da Natale, il mercato di piazza Nazzari si prepara per il periodo più importante dell’anno. Sarà la prima volta per la struttura civica provvisoria, in attesa che vengano completati i lavori di riqualificazione di San Benedetto. C’è preoccupazione tra i commercianti che restano però fiduciosi, certi che i clienti non tradiranno la tradizione: perché ai cagliaritani chiedete mille sacrifici, ma non di rinunciare a prelibatezze da offrire a tavola a parenti e amici.

Tra i box

Ieri, come tutti i lunedì, è stata una giornata “moscia” nel mercato provvisorio. Pochi i box di carne, frutta e verdure aperti; quasi tutti chiusi quelli del pesce, anche perché domenica non si pesca. I commercianti sono sicuri e ottimisti, aspettano come tutti gli anni questi giorni di festa per raddrizzare i bilanci. È sempre più dura, non solo per il blocco di pensioni e stipendi, ma soprattutto per l’inflazione che fa decollare i prezzi e perdere potere d’acquisto all’euro. Tra i pochi con le serrande sollevate c’è Marcello Usai, che vende carne di maiale nel box A10. «Abbiamo un solo problema: il vento», dice sconsolato.

Il mercato provvisorio è una struttura all’aperto e alcuni interventi non sono permessi. «Purtroppo non ci consentono di installare una parete nelle inferriate così da evitare che il vento ci colpisca in pieno. Riusciamo a sopportare freddo e pioggia, ma il vento no. Per fortuna – aggiunge Usai – i nostri sono clienti affezionati e sopportano le intemperie, altrimenti saremmo nei guai». Il boxista fa un appunto. «Perché gli uffici comunali, chiusi con vetri e porte e sempre vuoti, sono stati realizzati al centro della struttura, in ottima posizione e noi qui?» Veniamo ai prezzi: aumenteranno? «Non più di tanto, come al solito l’agnello, diventato ricercato in tutta Italia, e il maialetto andranno a ruba, ma non dovrebbero superare i 18 euro al chilo».

Prezzi fissi

Gionata Ambu, da dietro il bancone del box 25, non si lamenta. «Stiamo lavorando bene, anche se abbiamo il problema degli scarichi dei lavandini troppo stretti che si intasano di frequente». Gli affari? «Ci sono alti e bassi ma siamo allo stesso regime di San Benedetto». I prezzi? «Non aumenteranno, la carne di manzo sale solo d’estate».

I comfort

Angelo Picchetti gestisce uno spazio per la vendita di frutti di mare e pesce salato. «Sarebbe importante che rendessero il clima più adatto al periodo di feste natalizie». Il resto? «Non va male, anche grazie ai parcheggi. Quelle comodità che abbiamo perso noi commercianti sono state compensate dai comfort per i clienti».

A tavola

La pescheria di Andrea Corda è una delle poche aperte. «Gli incassi sono diminuiti notevolmente, almeno il 30%, ma teniamo duro». Per la cena di Natale ci sarà l’immancabile aragosta? «Sì, ma non quella pescata nei mari sardi a causa del fermo biologico. Avremo però quella d’importazione». I prezzi sono in salita? «Non più di tanto, l’aragosta l’anno scorso costava 100 euro al chilo, il gambero 70, calamari e polpi a 25 euro. Di certo salirà la spesa per il “pesce grosso”, quello che si cucina al forno: dentici, orate e spigole». Un consiglio per non finire dissanguati? «Non aspettate l’ultimo giorno per acquistare i prodotti».

Luminarie

L’assessore alle Attività produttive Carlo Serra annuncia che è in programma una promozione pubblicitaria e che gli addobbi saranno a carico dei concessionari.

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