In Aula.

Meloni: «Al centro ci sono le famiglie» Scontro sui salari  

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La legge di bilancio per il 2026 raggiunge il traguardo finale a un passo dall’esercizio provvisorio. La Camera ha dato il via libera dopo un iter accelerato e un passaggio lampo tra commissione e Aula. La manovra, la quarta del governo Meloni, è arrivata a Montecitorio blindata, secondo un monocameralismo di fatto ormai consolidato, con modifiche quasi tutte riconducibili all’esecutivo e al Mef, garante dell’invarianza dei saldi richiesta dalle regole europee.

Il Governo

Soddisfatta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che definisce la manovra «seria e responsabile», costruita in un «contesto complesso» e con risorse limitate concentrate su famiglie, lavoro, imprese e sanità.

Sulla stessa linea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «Ce l’abbiamo fatta. Noi l’abbiamo approvata, altri Paesi in Europa no». Respinte le accuse di una manovra per i ricchi: lo sforzo, sottolinea, è rivolto ai lavoratori con redditi medio-bassi e al recupero del fiscal drag.

Anche la ministra del Lavoro Marina Calderone richiama gli interventi a sostegno delle retribuzioni.

L’opposizione
Dura la reazione delle opposizioni. La segretaria del Pd Elly Schlein parla di manovra «sbagliata», che aiuta i più ricchi e non affronta carovita e liste d’attesa, accusando il Governo di tagli a trasporti, scuola e sanità. «Promesse tradite», soprattutto su pensioni e giovani, e lancia la sfida elettorale.

Il M5s, con Giuseppe Conte, ironizza definendo la situazione «un circo», mentre Matteo Renzi parla di un «compitino fatto male» che deluderebbe anche l’elettorato di destra.

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