Non sarà più possibile fare scena muta all’esame di Maturità come forma di protesta: dopo i casi avvenuti in Veneto (due studenti si sono rifiutati di sostenere l’esame orale), il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara annuncia che la riforma dell’esame (che non si chiamerà più di Stato ma semplicemente Maturità) prevede che se un ragazzo non si presenta all’orale o decide di non rispondere alle domande dei docenti, non perché non è preparato, ma perché vuole “boicottare” l’esame, dovrà ripetere l’anno. Proprio ieri una studentessa liceale di Belluno si è rifiutata di sostenere l’esame orale alla maturità: è il secondo caso in Veneto dopo quello dello studente del liceo scientifico Fermi di Padova, Gianmaria Favaretto, 19 anni, che pur non sostenendo l’orale, ha ottenuto comunque il diploma perché aveva già superato la sufficienza grazie ai voti dei crediti dell’ultimo triennio.
Le ragioni della scelta
Anche in questo caso, ha spiegato la studentessa 19enne Maddalena Bianchi, la scelta è stata fatta per protestare «contro i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente». Dalla parte di Maddalena e di Gianmaria scendono in campo gli studenti della Rete. «Protesta giusta: l’esame va ripensato», sostiene Bianca Piergentili, coordinatrice del movimento studentesco. Il mondo degli adulti, invece, si divide.
Il dibattito aperto
I presidi di DirigentiScuola, con il vicepresidente Alberto Mugnai, osservano che il gesto, «evidenzia un disagio vissuto quotidianamente da molti studenti pressati da eccessive aspettative. Riteniamo che a un esame pubblico sia necessario mantenere un comportamento rispettoso e responsabile, ma sarebbe superficiale ridurre questi gesti di dissenso civile a mancanza di rispetto». Diversa l’opinione di Mario Rusconi, presidente di Anp Roma: «Questi ragazzi che si sono sottratti alla prova orale hanno fatto un gesto folcloristico a livello mediatico, un modo per mettersi in evidenza. Molti usano Instagram o altri social, loro hanno scelto una forma più originale». Anche per lui la maturità andrebbe però ripensata. Il presidente nazionale Anp, Antonello Giannelli, sollecitava un intervento del ministro Valditara: «Deve essere previsto che sostenere il colloquio è insostituibile, chi si rifiuta di sostenere l’esame orale non deve poter superare l’esame, serve una modifica delle norme attuali». Quello che poi il ministro ha annunciato.
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