Il parere legale chiesto dalla presidente è arrivato, ed è favorevole alla Regione. Manca ancora l’accordo sull’opportunità di procedere con la designazione dei dg delle Asl e, di conseguenza, l’intesa sui dodici nomi che prenderanno il posto dei commissari revocati. Anche per questo i segretari del Campo largo proseguiranno stamattina il vertice convocato ieri alle 18 da Alessandra Todde con l’obiettivo di illustrare il lavoro dello studio Cerulli Irelli. Il parere è buono, hanno subito detto ieri gli uomini più vicini alla presidente. Ma il Pd – che già aveva già chiesto ai suoi tre assessori di non votare la delibera sui commissariamenti (poi giudicati illegittimi dalla Consulta) – non si fida. E stanotte ha messo al lavoro anche i suoi avvocati di riferimento. Obiettivo: confezionare un testo di delibera di nomina dei nuovi dg che sia inattaccabile. Lo stesso che la Giunta dovrebbe approvare oggi stesso per assegnare gli incarichi ai dodici nuovi manager. In palio, come noto, ci sono i ruoli di vertice delle otto Asl, delle due Aziende ospedaliero universitarie, dell'Areus (Azienda dell’Emergenza urgenza) e del Brotzu.
La nota dello studio
Potranno essere nominati nonostante una sentenza della Corte Costituzionale che ha considerato illegittimo il licenziamento anticipato di vecchi dg per sostituirli con i commissari oggi revocati? Lo studio Cerulli Irelli è in effetti possibilista. Perché parte da un presupposto: «Non può escludersi che gli ex dg possano rivolgersi al giudice ordinario al fine di ottenere la reintegrazione». Ma, «in tale sede la Regione può eccepire che – configurandosi la decadenza alla stregua di un recesso o licenziamento – l’impugnazione avrebbe dovuta essere proposta entro i termini decadenziali». Quindi, «la situazione degli ex direttori generali potrebbe considerarsi consolidata ed esaurita». Quindi, in pratica, questi soggetti versano «in una situazione di rapporto di lavoro esaurito per effetto delle delibere di Giunta che li hanno dichiarati decaduti, unitariamente alla nomina dei commissari, e che non sono state contestate nei termini di legge». Perciò, può sostenersi che «questi soggetti non abbiano diritto a essere reintegrati». A questo punto – scrive lo studio legale – «ove la Giunta ritenga di non procedere alla reintegra dei dg dichiarati decaduti, dovrà assumere urgentemente una delibera di nomina dei nuovi dg attingendo dalla selezione effettuata».
Lo scudo in scadenza
Urgentemente entro oggi. Ma perché proprio entro il 31? Cerulli Irelli spiega anche questo: se la delibera venisse contestata e desse luogo a risarcimenti in favore degli ex dg, tali da configurare il danno erariale, lo stesso danno erariale «non sarebbe in ogni caso imputabile ai componenti della Giunta». Questo come previsto dal decreto semplificazioni del 2020 che, in estrema sintesi, prevede una deroga alla responsabilità erariale (limitandola alle ipotesi di dolo ed escludendola in caso di colpa, anche grave). E questa deroga è in vigore fino a oggi, 31 dicembre.
Dovrebbe essere invece reintegrabile l’ex dg della Asl di Sassari, Flavio Sensi, perché a differenza dei colleghi ha agito nei tempi previsti.
I nomi
Quanto al totonomi per la nuova governance, ieri se ne è discusso a margine. È certo che sono in corso trattative con alcuni degli ex direttori generali che potrebbero essere interessati a ritornare ai vecchi ruoli: si fanno i nomi, in particolare, di Marcello Tidore, Paolo Cannas e Giorgio Carboni. Angelo Serusi dovrebbe restare all’Areus, Maurizio Marcias al Brotzu e Aldo Atzori alla Asl di Cagliari. La seduta di Giunta dovrebbe essere convocata per la fine della mattinata.
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