Un’immagine di apparente normalità quella che ieri presentava il tratto di 131 all’altezza dei Macomer, all’indomani del terribile schianto dove ha perso la vita un camionista romano. Restano i segni della tragedia e tante polemiche per una strada pericolosissima. Intanto si cerca di far luce sulle cause dello schianto di giovedì. L'autoarticolato, carico di frutta, condotto dal 48enne Filippo Ionta, è finito contro il guardrail e, come impazzito, si è rovesciato, invadendo entrambi i sensi di marcia e distruggendo la barriera centrale della 131. L'autista, sbalzato fuori dalla cabina e finito violentemente sull'asfalto, è deceduto durante il trasporto all'ospedale di Sassari.
Interventi
«Subito dopo l'incidente hanno operato centinaia di persone», ha detto al Tg di Videolina Pietro Schirru, responsabile della sala operativa dell’Anas. Oltre al personale della società, la polizia stradale, carabinieri, vigili del fuoco. Mobilitati la Protezione civile, vigili urbani e varie associazioni, che hanno dato supporto agli automobilisti bloccati per strada. I danni sono notevoli. Si è lavorato ininterrottamente per ore per cercare di ripristinare il tratto di strada interessato. Sulla carreggiata, i lavori riguardano la ricostruzione del guardrail centrale e il ripristino dell’asfalto. «Proseguiranno anche nei prossimi giorni. Invitiamo gli automobilisti alla massima prudenza, soprattutto nei tratti interessati», dice Schirru.
Grave emergenza
Giovedì l’emergenza ha coinvolto diverse strade secondarie e centri abitati, soprattutto Macomer e alcuni paesi della Planargia. Anche le strade di penetrazione agraria sono state invase da centinaia di auto e mezzi pesanti. Una situazione di grande pericolosità tanto che non sono mancati ulteriori incidenti. «Sono state bloccate tutte le vie di accesso alla Planargia e al Montiferru», denuncia Franco Scanu, presidente dell’Unione dei Comuni del Marghine. «I mezzi pesanti hanno letteralmente invaso anche le strette strade sulla montagna. L’organizzazione per far fronte a questa emergenza non è stata puntuale». Riccardo Uda, sindaco di Macomer: «Il problema vero non sono i cantieri aperti, ma è la 131 che è pericolosissima. Non si rispettano i limiti di velocità, che sono stati la causa principale degli ultimi incidenti verificatosi nel giro di un mese nello stesso tratto. È quindi necessario l’autovelox, che potrebbe essere un deterrente. Purtroppo l’emergenza di giovedì ha interessato il nostro centro abitato e tutte le strade del circondario». Il danneggiamento del ponte ferroviario dove transita il trenino verde, dopo che un grosso mezzo si era incastrato sotto, rischia di compromettere la stagione turistica, avviata dalla cooperativa Esedra, che gestisce la linea. «Gli stessi problemi li abbiamo avuti due anni fa: se il ponte non viene ripristinato in tempi brevi», evidenzia la presidente, Rossana Muroni, «si rischia la cancellazione delle centinaia di prenotazioni estive e forse anche quelle autunnali e invernali. A perdere è soprattutto il territorio».
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi