«Cosa diranno adesso i garantisti a senso unico del centrodestra che tentano di ribaltare il voto espresso democraticamente dal popolo sardo, con cavilli giuridici e campagne denigratorie?». Il leader M5S Giuseppe Conte è uno dei primi a intervenire dopo la pronuncia della Consulta a favore di Alessandra Todde. «Non ha compiuto nessun atto a rischio di decadenza. Ne eravamo certi, conoscendo le norme di legge e avendo letto le carte», scrive sui social il presidente pentastellato. Ottima notizia «di cui eravamo sicuri» anche per Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd: «Alessandra continuerà nell'ottimo lavoro che già sta facendo e per cui è stata votata dai cittadini sardi». Ora, sono le parole della senatrice Sabrina Licheri (M5S), «possiamo proseguire sulla nuova strada intrapresa per il risanamento della Sardegna lasciata in macerie». Qualche settimana fa Roberto Deriu, capogruppo Dem in Consiglio regionale, aveva detto che la «decadenza non esiste». Ieri ha parlato di «una sentenza che rasserena, chiarisce, illumina». Per il neo segretario del partito Silvio Lai «con la sentenza vengono archiviate anche le speranze di quelle forze politiche che, a destra, avevano utilizzato la vicenda come un tentativo di rivincita nei tribunali, dopo aver perso la partita in campo».
Centrodestra
Ieri nel palazzo dell’Assemblea sarda erano sorridenti tutti i consiglieri, compresi quelli di opposizione. Che hanno comunque tenuto il punto. Le sentenze, ha sottolineato il capogruppo di FdI Paolo Truzzu, «riconoscono gli errori che ha fatto la presidente, la Corte Costituzionale poi dà un giudizio sulla decadenza rinviando tutto al Tribunale civile. Direi che sarà il caso di aspettare le decisioni della Corte d'Appello di Cagliari». Anche il capogruppo dei Riformatori sardi, Umberto Ticca, ha rimarcato che «le gravi inadempienze restano, quindi il pasticcio politico rimane, l'imperizia rimane, tutto quello che abbiamo sempre detto resta». Per il consigliere di Sardegna al Centro 20Venti, Stefano Tunis, in maggioranza «dovrebbero pensare a lavorare più che a esultare, noi siamo qui a fare il nostro dovere sia quando i giudizi sono chiari, sia quando sono meno limpidi: mi pare che in questo caso la Corte Costituzionale abbia dettato la linea alla Corte d'Appello di Cagliari, pur lasciando impregiudicata la possibilità del giudice ordinario di ricostruzione dei fatti, quindi se la Corte d'Appello dovesse tornare indietro rispetto all'accertamento dei fatti, rispetto al primo grado, avrà avuto ragione Todde».
«Le sentenze, anche quelle che non si condividono, si rispettano sempre», ha detto il segretario di FI e deputato Pietro Pittalis, «comunque, nel caso della decisione della Corte Costituzionale, se letta con attenzione, ribadisce la gravità delle condotte poste in essere dalla presidente Todde per la mancata nomina del mandatario elettorale e per non aver dato conto delle spese elettorali. Forza Italia continuerà con determinazione a contrastare l’operato di una Giunta inadeguata».
Una bella notizia «per la nostra Isola, per la presidente Todde e per la coalizione», secondo il sindaco di Cagliari Massimo Zedda: «Terminate le sterili polemiche che hanno caratterizzato l'opposizione nell'ultimo anno, nell'illusione di poter ribaltare il risultato elettorale». (ro. mu.)
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