L’incontro.

«Legge elettorale da cambiare» 

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La legge elettorale regionale attuale «esclude dalla rappresentanza decine di migliaia di sardi e lo fa dal 2014, è una legge che cancella le differenze, che tiene fuori le donne dal Consiglio regionale, che non rappresenta i territori marginali. Abbiamo bisogno di una legge elettorale più democratica che risponda alle peculiarità politiche dell'isola, che sappia dare a tutti la stessa forza di voto».

Lo ha spiegato ieri in Consiglio regionale Danilo Lampis, portavoce di Sardegna chiama Sardegna, una delle associazioni e realtà politiche che si sono messe insieme per fare una proposta di modifica delle norme che regolano l'elezione del governatore e del Consiglio regionale nell'Isola. L’iniziativa ha riunito decine di rappresentanti di movimenti, partiti, sindacati e comitati che negli ultimi mesi hanno lavorato congiuntamente alla stesura di un documento di posizionamento, frutto di oltre un anno di incontri e confronti nei territori.

Un sistema elettorale più equo, partecipato e rappresentativo della pluralità dell'isola è l'obiettivo del documento presentato questa mattina nella sala dei gruppi consiliari del Consiglio regionale dal coordinamento politico e culturale “Ricostruiamo la democrazia sarda”, frutto di oltre un anno di assemblee e incontri nei territori. La proposta intende aprire un ampio dibattito pubblico sulla necessità di riformare la legge elettorale regionale per garantire una rappresentanza più equa, una reale partecipazione dei cittadini e una maggiore trasparenza nella vita politica dell’isola.

Tra le principali proposte: l’adozione di un sistema proporzionale con eventuali correttivi di stabilità, l'elezione del presidente della Giunta da parte del Consiglio regionale con la possibilità di sfiducia costruttiva, l'eliminazione del voto disgiunto e la limitazione dei mandati.

I promotori chiedono inoltre l’abbassamento delle soglie di sbarramento, una maggiore valorizzazione dei territori marginali e l'introduzione di norme per la parità di genere nella composizione dell'Assemblea.

L'appello è rivolto alla prima Commissione, Autonomia e ordinamento regionale, e alla nuova Commissione speciale sulla legge statutaria: i promotori chiedono di essere convocati per un'audizione formale e di avviare al più presto il percorso istituzionale per la riforma della legge elettorale sarda.

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