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Le ricette Dem per rilanciare l’Isola 

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Dalla sanità pubblica allascuola, dalle nuove professioni ai diritti: otto sessioni tematiche e tavoli di lavoro partecipatiper disegnare la rotta per il contrasto allo spopolamento e costruire un cantiere di idee operative per ridare prospettiva alla Sardegna. Si è chiusa ieri la due giorni all’Open Campus "Laboratori Democratici. Sardegna Futuro. Idee per restare", evento promosso dal gruppo Pd in Consiglio regionale e dal Pd Sardegna, e che ha registrato almeno quattrocento presenze.

In apertura, la relazione del presidente dell’Assemblea sarda, Piero Comandini. Poi, i tavoli di lavoro. Sulla sanità è emersa la necessità «di difendere la salute come diritto universale e non come servizio a mercato, potenziando la medicina territoriale». Le sessioni su competitività e investimenti hanno evidenziato «l'urgenza di infrastrutture (digitali e fisiche) per permettere alle imprese di restare sul mercato globale senza lasciare l'isola». «Il bilancio? Estremamente positivo - ha detto il capogruppo Roberto Deriu – abbiamo raccolto informazioni, opinioni e concetti attraverso l'ascolto di tante figure pubbliche e della società civile, attraverso le quali abbiamo potuto verificare lo stato dell'arte in Sardegna». Ieri, il capitale umano al centro dei lavori. Le sessioni "Imparare al futuro" e quella su Università e Innovazione hanno tracciato la linea: «Senza un investimento massiccio sulla scuola e sul diritto allo studio, lo spopolamento è irreversibile». Nel pomeriggio, il confronto sulle nuove professioni e l'impatto dell'Intelligenza Artificiale. In chiusura, l'intervento del segretario regionale Silvio Lai: «Ci siamo interfacciati con una Sardegna dinamica, che non si limita ad analizzare il presente ma vuole essere protagonista attiva del proprio sviluppo. Il messaggio politico più forte arriva dal metodo: vedere centinaia di persone confrontarsi concretamente ai tavoli di lavoro rappresenta la risposta più netta alla crisi della partecipazione». Gran finale in musica con Piero Marras.

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