Incidente

La tragica conta delle vittime sulla strada dimenticata 

Il sindaco Seoni: «Nuoro ci dia i soldi per la sicurezza» 

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A Villagrande tengono il conto dei morti sulla provinciale 27, la “strada della morte”. L’arteria che collega l’Ogliastra al centro-nord della Sardegna è un cimitero di croci. Le vittime sono ricordate con lapidi, girasoli e ortensie. In certi punti la strada non ha protezione di guardrail né cartelli di segnalazione del pericolo imminente. Forse era la prima volta che Mohamed Rizk, Tafrih Ahmed e Ramzy Thamer percorrevano la provinciale. Erano arrivati da qualche giorno a sulla strada hanno trovato la morte in un punto critico che, in realtà, non sarebbe più dovuto esistere se gli enti competenti avessero concretizzato l’intervento progettato nel 2008 e finanziato con 9 milioni di euro. Il nuovo ponte di Sothai avrebbe evitato ai tre operai egiziani di transitare in quelle curve troppo strette e accanto a burroni protetti da guardrail troppo fragili.

Emergenza altissima

La burocrazia lumaca è responsabile dei mancati lavori di sistemazione della strada provinciale. Diciotto anni fa era stato approvato il progetto per l’adeguamento dell’arteria. Tutto bello, se non fosse che quegli elaborati sono rimasti nel cassetto e hanno l’odore della naftalina. La tragedia di ieri ha messo, ancora una volta, a nudo l’emergenza sicurezza sulla strada. Ma c’è un’altra cosa, che fa il paio con i tempi moderni, che spaventa. «Non ci sono soldi per i lavori. In verità le risorse sono disponibili nelle casse della Provincia di Nuoro che le trattiene e non le gira alla Provincia dell’Ogliastra». Alessio Seoni sbotta, osservando le operazioni di recupero delle tre salme. Ricopre il doppio ruolo di sindaco di Villagrande e presidente della neonata Provincia dell’Ogliastra. «Ci spettano 23 milioni di euro con cui riusciremmo anche a mettere in sicurezza questa strada», dice l’amministratore, indicando i punti in cui dovrebbe sorgere il ponte che cancellerebbe parecchie insidie, come quella costata la vita ai tre operai.

Lo sfogo

«A giugno Sassari ha ceduto le risorse di competenza alla Gallura, lo stesso ha fatto Cagliari con le province del Sulcis e del Medio Campidano. Solo noi non abbiamo ancora ricevuto un centesimo nonostante le pressioni. Ecco perché ora abbiamo richiesto il commissariamento della Provincia di Nuoro». In altre parole, l’Ogliastra ha chiesto un intervento sostitutivo della Regione per riuscire a scucire a Nuoro le risorse che le spettano. «È inutile avere i lavori appaltati se poi l’Ogliastra non ha la titolarità giuridica per le spese e nemmeno le risorse». In più punti l’asfalto della provinciale è divorato dall’usura, le banchine sono cedevoli e in un tratto la rete arancione sostituisce le barriere in lamiere da oltre tre anni senza che nessuno si sia preoccupato di intervenire.

Bollino nero

La tragedia di ieri mattina a valle di Villagrande è solo l’ultima di un elenco che si allunga e trasuda di dolore. Dall’inizio dell’anno sono 87 i morti in incidenti sulle strade dell’Isola. Una media di quasi due morti alla settimana. Un bilancio nerissimo. Gli ultimi drammi sulle strade, prima di ieri mattina, risalgono a venerdì scorso quando Massimo Serrenti, quarantenne di Sanluri, ha perso la vita all’altezza di San Sperate. La domenica precedente, sulla statale 130 nel territorio di Iglesias, erano morti Marco Contini, operaio di 22 anni di Gonnesa, e il 51enne Emanuele Cisci, di Nuraxi Figus.

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