Emergenza.

«La povertà si combatte con lo studio» 

Acli promuovono la spesa solidale e la formazione di giovani universitari 

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Nuoro passa da città povera a poverissima. Tra i più colpiti dalla crisi ci sono uomini single e famiglie monoreddito. Emerge dall’osservatorio delle Acli presieduta da Salvatore Floris. Di recente le Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) hanno erogato borse di studio per giovani universitari assieme alla Caritas di Nuoro e aperto le richieste per ottenere il bonus mamme (un contributo mensile di 40 euro) destinato a madri lavoratrici.

La situazione

Il Comune ha avviato sino al 30 novembre il bando per accedere al Reddito di inclusione sociale di 176 mila euro circa per sostenere chi si trova in disagio socio economico. Per Maria Luisa Ariu, segretaria della Cisl, e Paola Deserra del Sunia Cgil l’importo è alto, ma non sufficiente vista la povertà: «Rappresenta un primo passo». Negli ultimi anni, le richieste di aiuto e sostegno sono aumentate sia alla Caritas sia alle Acli.

Risposte ai bisogni

«Negli ultimi mesi - spiega Floris - abbiamo svolto degli studi sulla povertà in città, tra le quali compare anche quella informativa. Sono tante le persone che non riescono ad accedere alle informazioni per ottenere i bonus e uscire dalla situazione in cui si trovano. Un diritto negato due volte, spesso le persone che hanno bisogno non sanno di poter ottenere aiuto». Secondo Acli, un passo da fare è quello di informare e formare i bisognosi, attraverso sportelli e corsi retribuiti a ore di frequenza, oltre a iniziative di solidarietà e inclusione sociale. «A breve faremo di nuovo la spesa solidale e doneremo buoni per alimenti, farmaci (di cui spesso le famiglie e i singoli si privano), e anche per l’acquisto di pannolini e simili - prosegue Floris -. Aggiungeremo lo sportello psicologico, che cerca di sopperire all’impossibilità di pagare un professionista». Per Floris, le risorse sono poche e assistenti sociali, associazioni e politica dovrebbero unirsi «per cambiare il futuro di chi vive in condizioni di estrema povertà, affinché ci siano cambi decisivi di vita attraverso lo studio e la possibilità di elevarsi a livello lavorativo. Per questo abbiamo erogato borse di studio a universitari, pagato i libri, l’affitto, una parte delle tasse universitarie. Con le scuole primarie abbiamo avviato progetti di sensibilizzazione anti spreco. Si è passati a una povertà estrema in cui si fatica a pagare le bollette o portare cibo in tavola. Ed è sempre più difficile uscirne».

Caritas

Spiega don Roberto Dessolis: «Sono sempre più i poveri che soprattutto quest’anno si sono rivolti alla Caritas, sono persone che cercano una mano tesa che serva ad aggrapparsi davanti all’abisso dell’indifferenza della società. Noi cerchiamo di indicare loro la via da percorrere per uscire da situazioni di disperazione attraverso centri d’ascolto, un luogo in cui riposare al caldo, un pasto alla mensa, spesa, un pigiama in ospedale dall’armadio solidale. Dovremmo tutti amare un po’ di più senza chiedere nulla in cambio, come ci insegna il Vangelo».

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