Energia

La pala eolica lascia senza luce dieci famiglie 

Cittadini in rivolta a Bassacutena: «Da Enel non arrivano risposte» 

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Ostaggi di una pala eolica, costretti a vivere in una situazione di precarietà a causa di continui problemi alla rete elettrica. Succede a una decina di famiglie che vivono nei pressi di Bassacutena (nel versante della frazione che fa capo al Comune di Luogosanto). I residenti sostengono, del tutto inascoltati, che da quando è stata installata e collegata alla rete di Enel Distribuzione una pala eolica, poco lontano dalle abitazioni, gli impianti elettrici domestici hanno iniziato ad avere problemi. I salvavita saltano e la fornitura di energia si interrompe. Una situazione pesante per le famiglie che hanno le loro case in campagna, a metà strada tra Luogosanto e Arzachena. Stando ai documenti raccolti dal Coordinamento Gallura anti speculazione eolica Enel Distribuzione è stata informata.

«Nessuna risposta»

La conferma arriva dai proprietari degli edifici di Lu Nibareddu. Il manager e amministratore pubblico bresciano, Aldo Boifava, spiega: «Il problema esiste e noi lo abbiamo segnalato all’Enel. Lo abbiamo fatto con diverse email. Ci sono interferenze sulla rete elettrica che causano l’attivazione dei salvavita. La fornitura di energia elettrica si interrompe. Per noi è un servizio fondamentale, abbiamo l’acqua in casa grazie alle pompe di sollevamento. Senza energia elettrica si ferma tutto, anche le nostre attività agricole. Stiamo ancora aspettando un intervento di Enel Distribuzione. Spetta a loro verificare le modalità della connessione della pala eolica con la rete. Ora noi ci rivolgeremo al sindaco di Luogosanto». La pala eolica è di una società con sede a Tempio. Il Coordinamento Gallura antispeculazione eolica e fotovoltaica sta lavorando (anche con accertamenti tecnici e documentali) per aiutare le persone che vivono a Lu Nibareddu.

«Rete inadeguata»

Secondo il Coordinamento il problema è generale, l’organismo civico inquadra così la situazione di Lu Nibareddu: «Da sempre denunciamo l’assoluta inadeguatezza della rete elettrica sarda, condizione destinata a compromettersi ulteriormente per via dei nuovi impianti autorizzati o in fase di autorizzazione. Non è avvenuta alcuna pianificazione per infrastrutturazione e ammodernamento della rete interna esistente. La gran parte della nuova infrastrutturazione elettrica è, infatti, in mano all’iniziativa dei privati. Non c’è una programmazione puntuale, né del gestore (Terna), né di chi amministra in Sardegna, nello specifico l’Assessorato all’Industria che ha competenza energetica, né del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Tutto è affidato all’interazione tra aziende private e Terna, la quale risponde alle richieste di allaccio delle società, senza che ci sia un disegno, un piano sensato di una nuova infrastruttura elettrica che risponda alle esigenze del territorio. L’unica pianificazione accurata è quella che interessa l’ammodernamento e l’ulteriore installazione di nuovi cavi sottomarini di trasmissione dell’energia, prodotta in Sardegna e da destinarsi al continente. È il caso del Sa.Co.I.3 ( ammodernamento del cavo che connette Sardegna, Corsica e Penisola) e dei nuovi elettrodotti sottomarini, Tyrrhenian link e SA.PE.I.2. Quest’ultimo, descritto nel piano di sviluppo Terna 2023/2032, prevede connessione e trasmissione di energia da Fiumesanto alla regione Lazio». Va detto che Terna sostiene invece di avere varato importanti interventi di ammodernamento della rete sarda. Il problema che si porrà, stando a quanto sta avvenendo a Bassacutena, è l’interferenza presunta degli aerogeneratori sulle utenze domestiche.

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