forze armate

«La pace è un’eredità da custodire» 

Il prefetto di Cagliari: «Trasmettere ai ragazzi i valori della Costituzione» 

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La pace è un’eredità preziosa, da custodire e rinnovare ogni giorno. Oggi meno che mai, in un mondo attraversato da conflitti che minacciano di incrinare la stabilità costruita nel dopoguerra, può essere data per scontata.

È questo il messaggio della cerimonia del 4 Novembre, Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, celebrata ieri mattina nel Parco delle Rimembranze di Cagliari. Una ricorrenza che ogni anno celebra la fine della Prima guerra mondiale e rende omaggio a chi, con coraggio, ha sacrificato la vita per il proprio Paese. Autorità civili e militari, scolaresche tra cui l’istituto comprensivo Satta Spano De Amicis del capoluogo e l’istituto comprensivo Assemini 1, hanno preso parte alla cerimonia dell’alzabandiera e alla deposizione della corona nel monumento ai Caduti in via Sonnino.

Valori da difendere

Come ha ricordato il prefetto di Cagliari Giuseppe Castaldo, la giornata del 4 Novembre è prima di tutto un richiamo alla memoria e alla responsabilità. «Dobbiamo ricordare i caduti che hanno sacrificato la propria vita per la nascita della Nazione e per la nostra libertà», ha sottolineato. Un’eredità che oggi si traduce nell’impegno a lavorare per la pace e la sicurezza, anche nel contesto internazionale. «Perché», ha ricordato, «la pace e la giustizia non sono mai conquiste definitive, ma valori da difendere e trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni affinché siano consapevoli dei valori della nostra Costituzione. Sta anche alle scuole aiutare i giovani a comprendere che libertà, uguaglianza e giustizia non sono mai scontate, e che ognuno di noi deve vigilare affinché non vengano mai messe in discussione». Con grande umanità, ha aggiunto, «negli ultimi decenni siamo sempre intervenuti nello scenario internazionale. Oggi i nuovi conflitti in Europa e nel Mediterraneo stanno intaccando la cornice creatasi nel dopoguerra. Il pericolo di allargamento del conflitto sfociato in Ucraina a causa dell’invasione russa impone un’attenzione e uno sforzo di adattamento dello strumento militare che porti alla creazione di una forza europea che, con il supporto dell’alleanza atlantica, sia strumento per l’Italia e per l’Europa».

Un ponte di fiducia

Nel suo intervento, l’ammiraglio di divisione del comando marittimo autonomo Ovest della Sardegna Enrico Pacioni ha ricordato come, «il 4 Novembre sia il frutto del coraggio di generazioni di uomini e donne che hanno scelto di servire e proteggere la Nazione, anche a costo della vita». Il tema scelto per il 2025, “La Difesa: la forza che unisce”, non è uno slogan», ha aggiunto, «ma un messaggio che attraversa tutte le Forze Armate». La Difesa, ha concluso, «unisce perché costruisce fiducia tra Stato e cittadini, promuove senso di responsabilità e coerenza».

Il sacrificio

La presidente Alessandra Todde ha voluto sottolineare il valore dell’unità nazionale in un momento storico attraversato da guerre e tensioni internazionali. «Oggi più che mai è importante ricordare la forza di un Paese unito», ha dichiarato, «e rendere omaggio agli uomini e alle donne delle Forze Armate che ogni giorno servono l’Italia con dedizione, anche in un contesto geopolitico così complesso come quello che stiamo vivendo». Guardando i bambini che hanno intonato l’inno della Brigata Sassari, la presidente ha aggiunto: «È un momento che commuove sempre. Ci ricorda il sacrificio di quei soldati che hanno versato il loro sangue lontano da casa, e che con il loro coraggio hanno scritto una parte importante della nostra storia, ricordandoci chi siamo e da dove veniamo».

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