Torino.

La madre del 15enne torturato: «Ragazzi, calma» 

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Torino. Un appello contro la violenza e l'invito a «non farsi giustizia da soli»: la madre del 15enne vittima di soprusi nella notte di Halloween, da parte di tre suoi coetanei accusati di sequestro di persona e violenza privata, rompe il silenzio con una lettera, dopo aver denunciato quanto avrebbe subìto il ragazzino.

«Questa situazione è estremamente difficile, sia per mio figlio che per la nostra famiglia - scrive la donna -. Le cicatrici che porta sono profonde e resteranno per la vita. Ma mio figlio è il nostro leone: ha subìto l'impensabile, ma con il nostro amore e la nostra pazienza lo aiuteremo ad affrontare questo percorso». Dopo i messaggi minacciosi apparsi sotto i profili Instagram dei tre indagati e dopo che una decina di ragazzi lunedì sono andati sotto casa loro (incontrando però sulla loro strada vigili e carabinieri), la donna invita a riflettere: «Voglio rivolgermi a chi ci sta mostrando vicinanza. Vi chiedo di mantenere la calma e di non farvi giustizia da soli. L'odio e la violenza non portano a nulla; la violenza chiama solo altra violenza. Lui è vivo, e ringraziamo Dio per questo».

Respinge però ogni tentativo di minimizzare: «Ciò che hanno fatto a mio figlio non può essere definito una bravata. Sapevano bene cosa facevano». Ieri intanto un centinaio di giovani ha manifestato solidarietà al ragazzo in una piazza a pochi passi da casa sua.

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