Il caso

La Corte dei Conti: «Promozione ET, la Giunta chiarisca» 

Verifiche sui 68mila euro a sostegno della candidatura sarda al progetto 

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La Corte dei Conti della Sardegna ha avviato un procedimento nei confronti della Regione. Il fascicolo l’ha aperto la Procura generale che ipotizza «l’utilizzo indebito di risorse pubbliche per l’attività di promozione del progetto Einstein Telescope». Adesso gli uffici di viale Trento hanno «quindici giorni di tempo» per «trasmettere una dettagliata relazione», come sollecitato con specifico decreto dalla procuratrice generale Maria Elisabetta Locci e dalla vice Valeria Motzo.

La vicenda

L’istruttoria, la numero I00524/2025, ruota intorno alla determinazione dirigenziale 514. Era l’8 agosto 2025 e dalla Regione veniva autorizzata la spesa di 68.235 euro per sponsorizzare alla festa del Fatto Quotidiano la candidatura di Sos Enattos per l’Einstein Telescope, con la miniera sarda di Lula che corre per ospitare il rivelatore sotterraneo di onde gravitazionali. La magistratura contabile chiede agli uffici di ricostruire l’iter che ha portato a quella scelta promozionale. La Pec inviata agli uffici di viale Trento è datata 9 ottobre. «Il termine dei quindici giorni» scatta «dalla ricezione del presente decreto», firmato digitalmente dalla procuratrice generale e dalla vice. La Regione sottoscrisse il contratto con la concessionaria di pubblicità che nel suo portafoglio clienti ha, tra gli altri, il giornale diretto da Marco Travaglio. La festa del Fatto venne organizzata al Circo Massimo dal 9 al 14 settembre. Al ritorno dalle ferie di Ferragosto su quei 68.235 euro si aprì anche uno scontro politico tra l’opposizione in Consiglio e il Movimento Cinque Stelle.

Le richieste

È sollecitata per punti la documentazione che serve alla Corte dei Conti per capire se si configuri – o meno – «l’utilizzo indebito di risorse pubbliche», come ipotizzato. La Regione dovrà intanto trasmettere «gli atti con cui è stato deciso l’affidamento del predetto servizio di promozione», ma anche le carte «contabili attestanti le spese sostenute». La magistratura contabile vuole vedere inoltre «le preliminari valutazioni» su tutta una serie di elementi, a cominciare dalla «congruità dei costi in relazione ai servizi resi, anche rispetto ad altre iniziative comunicative di sicura risonanza a cui in passato ha partecipato la Regione Sardegna». Idem «sul possibile ritorno istituzionale di visibilità, ovvero sull’utilità della partecipazione alla manifestazione in questione, non avente una specifica valenza scientifica/accademica rispetto all’obiettivo comunicativo programmato».

Altri documenti

La procuratrice generale Locci e la vice Motzo sollecitano poi «un resoconto che a posteriori documenti come l’evento sia stato strutturato per attrarre la comunità scientifica, il mondo della ricerca e dell’Università, nonché gli stakeholder potenzialmente interessati al progetto, oltre che il ritorno in termini di visibilità dell’attività di promozione svolta». Infine «dovrà essere chiarito se le attività promozionali/comunicative in esame rientrino nell’ambito delle competenze della neo-istituita Unità di progetto».

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