Cep.

La cocaina e l’eroina per le feste di fine anno: padre e figlio in manette 

I carabinieri sequestrano oltre un chilo di droga, 15mila euro in contanti e materiale per lo spaccio 

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Oltre un chilo e mezzo di droga pronto ad essere venduto in vista del Capodanno. Le dosi di cocaina, eroina e hashish sono state sequestrate dai carabinieri dopo un blitz eseguito durante le festività natalizie nel quartiere Cep e che ha portato all’arresto di Salvatore Belfiori, pensionato 67enne, e Francesco Belfiori, disoccupato di 33 anni. I due uomini, rispettivamente padre e figlio, residenti nel capoluogo e difesi dall'avvocato Riccardo Floris, sono ritenuti responsabili di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Solamente il 33enne era già noto alle forze dell’ordine per reati simili.

Le indagini sono partite dalla stazione di Pula, dopo l’arresto di un altro giovane che secondo l’accusa si riforniva proprio da Francesco Belfiori, registrato sul telefono con il nome di “Fra Cep”. Con il supporto dei militari di Stampace, Pirri e Sarroch e l’ausilio della sezione operativa della compagnia di Cagliari, è scattata dunque la perquisizione domiciliare nell’abitazione identificata come punto di riferimento per lo spaccio.

Secondo le ricostruzioni, quando i carabinieri si sono presentati alla porta, Francesco Belfiori ha cercato di guadagnare più tempo possibile prima di aprire. Nel frattempo il padre Salvatore si è disfatto di una busta con all’interno cocaina, eroina e altri oggetti lanciandola dalla finestra. Il contenuto è stato recuperata in un secondo momento dai carabinieri, che al termine delle operazioni hanno trovato e sequestrato 900 grammi di cocaina, 100 grammi di eroina, 200 grammi di hashish e circa 15mila euro in contanti, con ogni probabilità frutto dell'attività illecita, oltre ad un bilancino di precisione, un macchinario per il sottovuoto e vario materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.

All’interno dell’abitazione erano presenti anche due donne, assistite dall'avvocato Angelo Schirru e il cui ruolo resta ancora da chiarire. Padre e figlio, invece, sono stati prima portati in caserma e poi in carcere a Uta, tuttavia l’arresto dei due non è stato convalido per un vizio di forma. Nel corso degli interrogatori, Francesco Belfiori si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Salvatore si è dichiarato estraneo alla vicenda. Il giudice ha disposto che il 33enne dovrà restare in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Al padre 67enne sono stati concessi gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.

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