Tappa sarda di tre date italiane, Carbonia brinda stanotte al nuovo anno con Jimmy Sax, tra i sassofonisti più seguiti al mondo, mezzo miliardo di stream e 430 milioni di visualizzazioni. L’artista sarà in piazza Roma per traghettare il pubblico nel 2026.
Come è nata l'idea di chiudere il 2025 a Carbonia per il Capodanno?
«Questo è un aspetto del lavoro che segue principalmente il mio agente. In genere valutiamo insieme tutte le richieste e cerchiamo di capire cosa sia più opportuno. In generale l’Italia rappresenta un mercato e un pubblico fondamentali, se non il primo in assoluto al mondo. Ormai questo Paese è diventato una seconda casa per me».
“Live in Pompeii”: come è stato suonare in un luogo storico?
«Mi è stato comunicato che avrei tenuto un concerto nell’anfiteatro di Pompei in occasione del mio compleanno, lo scorso febbraio. Quando ho letto il messaggio non potevo crederci. È stata una delle emozioni più intense della mia vita. Potermi esibire in un luogo del genere, con l’orchestra, è stato semplicemente incredibile. Da grande fan dei Pink Floyd ero ben consapevole del valore simbolico di un sito archeologico così importante. Dal concerto è nato un meraviglioso doppio vinile».
Da Marsiglia al mondo. Cosa direbbe al ragazzo che muoveva i primi passi allora?
«Gli direi di credere sempre nei propri sogni e di fare della determinazione e della disciplina due strumenti imprescindibili. Sognare, ma soprattutto credere nei propri sogni».
Mezzo miliardo di stream: come si raggiungono queste vette?
«Sicuramente non è il lavoro di un solo giorno. Quando compongo e quando mi esibisco, immagino sempre una sorta di ponte, una connessione energetica con chi mi ascolta. Non esiste altro modo per arrivare a questi risultati se non lavorando duramente e credendo profondamente in quello che si fa».
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