Quartucciu.

Individuati 117 evasori dell’Imu 

Ma è scontro sugli accertamenti retroattivi: minoranza all’attacco 

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Il Comune di Quartucciu ha scoperto e stanato 117 evasori totali dell’Imu, tramite gli inviti al contraddittorio, ossia un “richiamo all’ordine”. Ne sono stati emessi 252, dei quali 102 riguardano residenti a Quartucciu e 150, invece, non residenti. Di Imu si è parlato nell’ultima seduta del Consiglio comunale, il giorno prima della vigilia di Natale. I consiglieri dell'opposizione hanno infatti presentato un'interrogazione al sindaco Pietro Pisu riguardo gli avvisi retroattivi.

L’interrogazione

«Esprimiamo preoccupazione e contrarietà rispetto alla delibera di Giunta approvata due mesi fa, con la quale si estende con effetto retroattivo, per gli anni dal 2020 al 2023, i valori delle aree edificabili determinati solo nel 2024», hanno detto i consiglieri Michela Vacca e Giovanni Meloni, «tale provvedimento non può definirsi un mero strumento orientativo, come previsto dalla normativa e come viene rappresentato dall’amministrazione, ma assume nei fatti il ruolo di vera e propria base operativa per gli uffici comunali, consentendo il recupero dell’imposta in forma retroattiva. Al di là delle dichiarazioni formali, si tratta di una scelta che incide concretamente sulle tasche dei contribuenti. Nonostante la delibera venga presentata come coerente con l’attuale quadro normativo, si fonda su presupposti discutibili e finisce per penalizzare i cittadini per un vuoto regolamentare che l’amministrazione ha colmato solo nel 2024». La minoranza ha invitato la Giunta a valutare «soluzioni più eque ed equilibrate».

Il sindaco

Subito dopo l'intervento dei consiglieri di opposizione ha replicato il primo cittadino, il quale ha tenuto a sottolineare che il Garante del Contribuente per la Sardegna ha sollecitato il Comune a rendere retroattivi i nuovi valori, per evitare contenziosi e garantire equità fiscale: «Abbiamo recepito questa direttiva. Gli avvisi di accertamento relativi al 2020 sono stati notificati senza sanzioni né interessi, proprio per rispettare il principio di buona fede del contribuente. La retroattività non è stata una scelta politica per “fare cassa”, ma un obbligo tecnico imposto dal quadro normativo e dalle valutazioni di mercato». Pisu poi ha aggiunto: «Abbiamo agito con fermezza per stanare i contribuenti non residenti che non pagano l’Imu: un atto di giustizia fiscale verso i cittadini onesti e un dovere amministrativo per evitare il danno erariale. Poi ci sono residenti che possiedono aree edificabili che per vari vincoli non possono usufruirne ma la normativa impone comunque il pagamento dell’Imu. Non dipende da noi, ci vorrebbero interventi legislativi o regolatori più ampi».

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