Parma.

In aula compare la foto del neonato morto Chiara Petrolini va via 

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Parma. La foto di un neonato senza vita sull’erba di un giardino: quando è apparsa sui monitor dell’aula, all’inizio dell’udienza in Corte di assise, i volti di molti presenti si sono abbassati, il maresciallo che stava testimoniando si è fermato commosso e la giovane imputata, Chiara Petrolini, ha chiesto di uscire dall’aula. È rientrata solo per assistere al conferimento dell’incarico della perizia psichiatrica che dovrà accertare se era in grado di intendere di volere quando, secondo l’accusa, ha ucciso con premeditazione e sepolto i due figli appena partoriti, a meno di un anno e mezzo di distanza l’uno dall’altro. Quindi ha rinunciato a presenziare, tornando nella casa a Traversetolo dove è ai domiciliari da un anno e dove per due volte il dramma si è consumato. Con la testimonianza sulle indagini cominciate il 9 agosto 2024, quando il cane del vicino segnalò la presenza del corpicino mentre la famiglia Petrolini era in partita per gli Usa, anche l’ex fidanzato della ragazza, Samuel Granelli, ha chiesto di lasciare il banco della parte civile. Il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri, Domenico Sacchetti, ha spiegato che nei giorni successivi «tutti che escludevano nella maniera più categorica possibile che Chiara Petrolini potesse essere in gravidanza», al telefono il padre «escluse che la figlia fosse incinta, disse che recentemente aveva avuto il ciclo, non riusciva a darsi spiegazioni». Sono state quindi mostrate in aula foto della ragazza poche settimane prima del parto: a un concerto, ad una festa. «Nessuno sa nulla, ho fatto tutto da sola», sono le parole che disse ai genitori, registrate nelle intercettazioni ambientali un anno fa.

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