Hanno sfilato per le vie del centro contro Casa Pound e le altre organizzazioni d’estrema destra all’urlo di «Fuori i fascisti dalle scuole». Un gruppo di circa duecento antifascisti, molti dei quali giovanissimi, ha dato vita ieri pomeriggio ad una manifestazione che è partita da piazza Garibaldi e ha sfilato lungo la via Sonnino, sotto lo sguardo vigile di agenti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa.
Il timore era che si potessero ripetere gli scontri di un mese fa, in occasione del corteo di “Blocco Studentesco”, quando gli antifascisti cercarono di raggiungere la manifestazione della formazione studentesca, venendo respinti con gli idranti e i lacrimogeni dalle forze dell’ordine. In realtà ieri non è accaduto nulla: il servizio d’ordine allestito dalla Questura ha tenuto distante il corteo antifascista dalla sede di Casa Pound, scortando la manifestazione per tutto l’itinerario. A preannunciare l’appuntamento di ieri erano stati numerosi post sui social e dei manifesti, affissi davanti alle scuole dove, di recente, ci sono state le elezioni dei rappresentanti. Gli antifascisti hanno protestato contro la presenza dei gruppi di estrema destra negli istituti, sfilando anche con bandiere della Palestina e chiedendo a gran voce l’uscita dalle scuole delle organizzazioni estremiste della destra. Dopo aver attraversato via Sonnino i manifestanti sono arrivati in via Dante.
La partecipazione è stata inferiore rispetto ai grandi cortei dei mesi scorsi organizzate dai gruppi antifascisti e per il sostegno della Palestina. Alla fine gli agenti che hanno presidiato l’intero percorso del corteo hanno contato non più di duecento persone. Visti gli scontri del mese scorso anche ieri la Questura ha predisposto un accurato servizio di sicurezza, anche facendo scendere in campo il grande mezzo-cisterna con cannoni spara acqua. La paura era che i manifestanti volessero raggiungere la zona di piazza Repubblica e via Cervi, dove c’è la sede di Casa Pound.
Per fortuna ieri non è successo nulla, anche se la tensione resta in città alta visto che il 20 novembre alcune ragazze, attiviste di Rifondazione Comunista, sarebbero state avvicinate alle spalle e circondate da militanti di estrema destra per poi essere minacciate e aggredite verbalmente con offese e ingiurie sessiste. (fr.pi.)
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