Roma. Nella guerra in Ucraina «un ruolo importante» può essere giocato dall’Italia grazie alle sue capacità di mediazione. Leone XIV lo dice sul volo per Roma, dopo il viaggio in Turchia e Libano, rivelando poi che di aver avuto a Beirut «incontri personali con rappresentanti di diversi gruppi che rappresentano autorità e persone, che hanno a che vedere con i conflitti interni e internazionali nella regione». E sulla questione di Hezbollah traccia la linea: «Evidentemente c’è da parte della Chiesa la proposta che lascino le armi e che cerchiamo il dialogo». Tornando all’Ucraina, Prevost riconosce il ruolo di Usa e Ue ma punta i riflettori sull’Italia, che «culturalmente e storicamente ha la capacità di essere intermediaria in mezzo a un conflitto che esiste fra diverse parti, anche nel caso dell’Ucraina». E poi: «Io potrei suggerire che la Santa Sede possa incoraggiare questo tipo di mediazione e si cerchi, e cerchiamo insieme, una soluzione che veramente potrebbe offrire pace, una giusta pace, in questo caso in Ucraina».
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