Via Garibaldi.

Il nuovo shopping? Sempre più food 

In bilico tra entusiasmo e nostalgia: le voci di commercianti e clienti 

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Via Garibaldi sta cambiando volto. Tra boutique di abbigliamento e gioiellerie spuntano sempre più bar e locali. Nuove insegne luminose, menù esposti all’ingresso e tanti tavolini per la strada.

Tra le storiche vetrine e il via vai continuo di residenti e turisti, un nuovo mood si fa sempre più spazio. Non più solo via dello shopping: oggi il passo rallenta per ordinare un gelato, una piadina o un aperitivo all’aperto.

Il nuovo volto

Una mini rivoluzione rispetto alla via Garibaldi di qualche anno fa. «Siamo qui dal 1987 e in questi 38 anni abbiamo visto la trasformazione della via», afferma con fierezza Cinzia Conforto, titolare di una gioielleria storica della città. «Specialmente negli ultimi 15 anni Cagliari è diventata più turistica e probabilmente anche per questo motivo l’offerta è cambiata». Da qui il nuovo modello di via dello shopping, sempre più simile a quello dei grandi centri commerciali, pensato per rispondere alle esigenze di turisti e famiglie. Tutto condensato in un unico grande spazio, questa volta però all’aperto. È così che tante serrande abbassate, testimoni di una storia complicata, fanno spazio a nuove attività. Un’evoluzione che divide l’opinione pubblica e che emerge ascoltando le voci di commercianti e acquirenti.

Non tutti contenti

Tra i passanti c’è chi legge nel boom del food un segnale positivo, specie tra i più giovani. «Meglio che vedere delle serrande chiuse», afferma convinta Giuletta Ibba, cagliaritana doc. «Ben vengano anche i locali di alimentari, anche se fondamentalmente sono rivolti più ai turisti che arrivano specie grazie alle crociere». Non condivide l’ottimismo invece l’amica, Michela Ancis. «Mi dispiace vedere tanti alimentari», racconta, «perché mi ricordo di quando si faceva la passeggiata nel doposcuola tra i negozi e le boutique. Adesso molti articoli non ci sono più e siamo costretti ad andare nei centri commerciali».

Tra i commercianti

A Paolo Castagna, giovanissimo esercente della via, «dispiace forse che i locali food che hanno aperto siano grande catene e che si sia persa un po’ l’unicità che contraddistingue questo posto, fatto quasi esclusivamente da commercianti indipendenti. Dunque sì a bar e ristoranti, magari di ragazzi del posto, slegati da brand dai grandi nomi, no invece a locali che rendono tutte le città impersonali e uguali». Valorizzare le unicità e diversificare l’offerta: è questo il messaggio di chi via Garibaldi la vive tutti i giorni. «Bar e locali sono a mio parere un vantaggio perché portano con sé sempre più persone, attirando negli ultimi anni una clientela variegata sia giovane che più anziana» dice di Maria Antonietta Casula, commessa in un negozio di abbigliamento per donna.

C’è chi parla di rilancio e chi di perdita di identità, chi apprezza la nuova anima della via e chi invece rimpiange i tempi delle “vasche”. Intanto tra cocktail bar, poketterie, piccoli stand per gelati e pizzette, c’è cibo a volontà. E le vetrine storiche continuano a raccontare una città sempre in movimento.

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