La storia

«Il mio vitalizio? Non mi hanno fatto sapere niente» 

L’artista sogna di aprire la scuola della seta di mare a Sant’Antioco 

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«Non ho ricevuto alcuna comunicazione». Chiara Vigo aspetta notizie da due settimane. Dal Governo non si è fatto sentire nessuno dopo che la presidenza del consiglio dei ministri ha deciso di assegnare all’artista di Sant’Antioco il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli. «L’ho saputo dalla stampa», ribadisce mentre nel suo laboratorio di via Regina Margherita lavora il bisso e accoglie come sempre turisti, curiosi e visitatori che restano affascinati dai suoi racconti e dalle sue opere. «Non so davvero cosa dire – commenta – ribadisco che sono molto soddisfatta per questa decisione del Governo, ma preferisco attendere una comunicazione ufficiale».

Il vitalizio

Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, la richiesta per concedere i benefici della legge Bacchelli a Chiara Vigo, si è conclusa con esito positivo. Negli ultimi anni alcuni conoscenti e ammiratori dell’artista avevano provato a presentare tutta la documentazione richiesta dal ministero, ma per svariate ragioni (quasi sempre di natura burocratica) le pratiche si erano fermate prima del traguardo. Quest’anno invece “tutto è filato” per il verso giusto. Il 28 agosto le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia dopo aver ricevuto un comunicato di poche righe dal Governo: «Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha deliberato la concessione di un assegno straordinario ai sensi della legge Bacchelli, in favore di Chiara Vigo, maestra di tessitura del bisso». Da quel giorno silenzio assoluto.

I retroscena

La richiesta per far ottenere il vitalizio a Chiara Vigo è stata presentata da un gruppo di amici, professionisti, personalità della cultura e semplici cittadini. I loro nomi per ora restano top secret. Si sa soltanto che del comitato fa parte la giornalista Susanna Lavazza, che raggiunta al telefono, non rilascia alcuna dichiarazione. Aspetta anche lei la comunicazione ufficiale. Non parla nemmeno Cristiana Collu, già direttrice (e fondatrice) del museo Man di Nuoro, attualmente alla guida della prestigiosa Fondazione Querini Stampalia di Venezia. La manager cagliaritana fa parte della commissione ministeriale che esprime pareri e valutazioni (di carattere culturale) sui curriculum dei tantissimi artisti che ogni anno chiedono il vitalizio. La legge prevede un contributo massimo di 24mila euro all’anno. Di solito l’assegno viene concesso ad artisti con problemi economici. Chiara Vigo attualmente può fare affidamento su una modesta pensione e sulle offerte dei visitatori. Non ha mai venduto la sua arte. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, ma le sue creazioni non hanno prezzo. Con il vitalizio e con una situazione finanziaria decisamente migliore, l’artista antiochense potrebbe (ovviamente con il sostegno delle istituzioni) far nascere la scuola della seta di mare.

I precedenti

Nel 2000 il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli è stato assegnato allo scrittore Gavino Ledda. Nel 2023 altri due sardi hanno ottenuto l’assegno: si tratta del pittore ceramista Elio Pulli e del ballerino e coreografo Roberto Baiocchi. Ora è la volta di Chiara Vigo, che però aspetta ancora una comunicazione ufficiale da parte del Governo.

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