«Il Mimit batta un colpo, deve arrivare una risposta al più presto». Dal silo numero tre, tra il freddo intenso e la pioggia battente che nel Sulcis ieri non ha concesso un minuto di trugua, i quattro lavoratori dell’Eurallumina continuano il presidio permanente. Chiedono che il Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit) sblocchi i fondi per i beni sottoposti a sanzioni patrimoniali, quindi per la gestione della fabbrica (bonifiche incluse), ora che la Rusal ha interrotto il trasferimento. «Siamo al sesto giorno di presidio – ha detto Enrico Pulisci, uno dei lavoratori sul silo – nonostante il tempo proibitivo che rende tutto più difficile, noi andiamo avanti, il presidio continua. Per l’inizio della settimana, anche prima, attendiamo risposte formali, il Mimit batta un colpo». Gli asset patrimoniali dell’Eurallumina (di proprietà della russa Rusal), sottoposti a sanzioni per la guerra in Ucraina, sono affidati all’Agenzia del Demanio ma senza i fondi per la gestione la società rischia la liquidazione entro dicembre.
Anche ieri a Portovesme non sono mancate le visite di chi ha voluto portare la propria solidaroetà ai laviratori: dal segretario regionale della Cgil Fausto Durante, con il segretario territoriale Franco Bardi e il segretario dei Chimici Emanuele Madeddu, il segretario della Cisl Nino D’Orso, il consigliere regionale Luca Pizzuto con il consigliere comunale di Carbonia Sandro Mereu, il sindaco di Masainas Luca Pittoni e il sindaco di Nuxis, con delega all’Industria per la Provincia, Romeo Ghilleri.
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