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I cardinali: Becciu, gesto generoso 

L’apprezzamento della Congregazione per il passo indietro del prelato sardo 

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La soluzione del caso Becciu ha rasserenato i cardinali delle congregazioni pre-Conclave, scacciando l’imbarazzo. Il passo indietro del prelato di Pattada è considerato un gesto generoso, utile a creare un clima positivo in vista dell’elezione del Papa. La Congregazione dei cardinali «ha preso atto che egli, avendo a cuore il bene della Chiesa e per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ha comunicato la decisione di non partecipare». Esprime «apprezzamento per il gesto compiuto e auspica che gli organi di giustizia competenti possano accertare definitivamente i fatti».

La sua diocesi

Anche il vescovo di Ozieri, monsignor Corrado Melis, ha voluto far sentire, con una lettera aperta, la propria «vicinanza, solidarietà e rinnovata amicizia al fratello don Angelino». Si rammarica «di vedere le pagine dei giornali cariche di ingordo gossip superficiale sulla delicata fase della scelta di un nuovo pastore per la Chiesa universale». Aggiunge: «Riconosco nel mio cuore un sentimento di stima e apprezzamento per la postura saggia, sobria e pacata di don Angelino anche nel gesto di rinuncia al dovere di partecipare al Conclave per eleggere il nuovo pontefice. In questo clima così accanito che vorrebbe definire i confini degli avversari, inquadrare gli schieramenti e anche le regole di un braccio di ferro tra pro e contro Bergoglio, emerge l’incrollabile certezza dell’affetto che il cardinal Becciu nutriva per la persona di papa Francesco ».

La riabilitazione

Ma se il caso Becciu appare risolto per quanto riguarda il Conclave, la vicenda di certo non si esaurisce qui. Il porporato sardo è fermamente intenzionato ad avere una riabilitazione, dopo essere stato privato nel 2020 da papa Francesco dei diritti del cardinalato. Vuole dimostrare la propria innocenza, dopo la condanna in primo grado nel processo per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del palazzo di Londra, con la condanna a cinque anni e sei mesi di reclusione per i reati di peculato e truffa aggravata ai danni della Santa Sede. Il prossimo 22 settembre inizierà in Vaticano il processo d'appello, ma in tutte le sedi Becciu continua a proclamare di essere stato vittima di una «macchinazione»: anche la pubblicazione di chat relative al suo processo, finite anche alle Iene, a suo avviso lo dimostrerebbe.

I numeri del Conclave

I cardinali hanno inoltre ratificato che papa Francesco, nominando cardinali elettori che vanno oltre il limite di 120 definito da Paolo VI e confermato da Giovanni Paolo II, ha deciso che anche gli eccedenti voteranno in Conclave. In quello che si celebrerà da mercoledì 7 maggio sono 135 gli aventi diritto, ma i presenti, al momento, saranno due di meno, 133: la quota dei due terzi per essere eletto scenderà quindi da 90 a 89. Assenti per malattia lo spagnolo Antonio Canizares Llovera e il kenyano John Njue, mentre il bosniaco Vinko Puljic, cui i medici hanno dato il permesso di recarsi a Roma, voterà da Casa Santa Marta.

Le questioni economiche

Alla settima Congregazione generale hanno partecipato 181 cardinali, di cui 124 elettori. Si è parlato della situazione economica e finanziaria della Santa Sede: il cardinale Reinhard Marx, coordinatore del Consiglio per l'Economia, ha descritto sfide e criticità, offrendo proposte sulla sostenibilità. Il cardinale Kevin Farrell è intervenuto sul ruolo e le attività del Comitato per gli Investimenti, di cui è presidente, mentre è toccato al cardinal Christoph Schönborn, presidente della Commissione Cardinalizia di vigilanza dello Ior, offrire una fotografia sulla situazione attuale dell'Istituto. Il cardinale Fernando Vergez Alzaga, presidente emerito del Governatorato, è intervenuto su alcuni dettagli relativi al Governatorato, con riferimento anche ad alcuni lavori di ristrutturazione che interessano edifici dello Stato e al supporto fornito alla Sede Apostolica. Infine ha parlato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, illustrando l'impegno del Dicastero per il servizio della carità.

Il raccoglimento

Poi la lettura del comunicato al Popolo di Dio: i cardinali, «davanti alla grandezza del compito e alle urgenze dei tempi presenti», chiedono «di essere sostenuti dalla preghiera di tutti i fedeli».

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