L’inchiesta.

Gli effetti devastanti delle droghe sintetiche 

Anche una dose può essere letale. «La dipendenza nei ragazzi crea danni al cervello in età adulta» 

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L’ultimo monitoraggio in Europa ne ha scovato più di mille. Molecole realizzate in laboratorio e vendute, a prezzi bassi e con nomi accattivanti per attirare più facilmente i consumatori, a una clientela sempre più vasta. Sono le droghe sintetiche oramai penetrate negli ambienti cagliaritani: nelle feste pirata, nelle serate nei locali e nei rave party le pasticche circolano con sempre più insistenza. E causano danni enormi sulla salute dei consumatori. «Hanno effetti devastanti sul sistema nervoso: anche una singola dose può portare ad avere disturbi mentali», evidenzia Leonardo Tondo, psichiatra e direttore del Centro Bini specializzato nelle cure psichiche. «Una assunzione di una droga sintetica può essere letale», aggiunge Maria Antonietta De Luca, professoressa associata di Farmacologia all’Università di Cagliari ed esperta di nuove sostanze psicoattive, «e in caso di intossicazioni non è semplice fare delle diagnosi. Per non parlare degli effetti che una dipendenza in un ragazzo può avere poi in fase adulta, con gravi danni cerebrali».

Più di mille molecole

Insomma il fenomeno delle sostanze psicoattive è oramai al centro delle preoccupazioni delle istituzioni e il dibattito è mondiale perché riguarda anche le nuove generazioni. «L’ultimo monitoraggio in Europa ha catalogato circa mille molecole di natura sintetica, selezionate come droghe», spiega la De Luca. «Capita inoltre che molecole sintetizzate per lo studio di nuovi farmaci, e poi scartate, vengano utilizzate dalle organizzazioni criminali come sostanze stupefacenti». Un fenomeno, come confermato da forze dell’ordine, medici e infermieri del 118 e degli ospedali, e dal personale del Serd, oramai presente anche in città e nell’hinterland. «La salute dei ragazzi è a rischio», dice la professoressa associata di Farmacologia.

Il mercato

E queste sostanze stanno invadendo il mercato illegale perché meno costose poiché realizzate in laboratorio e molto più rapide da produrre rispetto ad altre droghe (cocaina ed eroina, per esempio) che hanno trattamenti e lavorazioni più lunghe e quindi anche più costose. E spesso si conoscono poco gli effetti di queste sostanze sul consumatore: possono provocare forme di intossicazione molto gravi difficili da diagnostica anche dopo esami delle urine e del sangue.

Le quattro categorie

Gli studiosi e i ricercatori catalogano le sostanze sintetiche in quattro categorie: cannabinoidi, stimolanti, allucinogeni (come la ketamina e l’Mdma) e gli oppioidi (come il potente Fentanyl, ribattezzato la droga degli zombie). «I ragazzi», sottolinea la De Luca, «sottovalutano le conseguenze di queste sostanze. Basti pensare che c’è chi, a 13-14 anni, utilizza la sigaretta elettronica: con la nicotina, sostanza che dà comunque una dipendenza elevata, ma anche con dei cannabinoidi sintetici». I rischi per la salute sono enormi: «Le ricerche hanno fatto emergere che l’inalazione di un cannabinoide in un adolescente, una volta alla settimana, può modificare il cervello in fase adulta. E gli esperti parlano di nuove patologie psichiche collegate proprio all’uso delle sostanze sintetiche». Il problema insomma è enorme: «I medici e i soccorritori gestiscono le emergenze, le forze dell’ordine contrastano la diffusione delle droghe e il mercato illegale, noi lavoriamo sulla ricerca. Ma è importante anche agire sull’informazione e la comunicazione per arrivare ai ragazzi».

Le conseguenze

Anche Leonardo Tondo parla di «effetti devastanti sul sistema nervoso di queste sostanze» anche in caso di singola o minima consumazione. E un’altra conseguenza da non sottovalutare è quella immediata: «L’assunzione di queste droghe scatena delle reazioni che possono essere incontrollabili: agitazione, deliri di persecuzione, allucinazioni, la mancata percezione del pericolo, aggressività e ipersessualità». Per questo i casi di violenze sessuali vengono spesso accostate all’uso di sostante stupefacenti sintetiche. Ci sono poi le conseguenze “del dopo”, quando finisce l’effetto: stato confusionale, depressione e il pericolo di una dipendenza da quella sostanza. Lo psichiatra inoltre avverte: «Considero la cannabis un pericolo maggiore. Spesso i consumatori adolescenti ritengono che non abbia conseguenze negative. Anzi, la sensazione di rilassamento è vista come positiva. Non si conoscono invece gli effetti pesantissimi come il calo della concentrazione, l’ansia e una crescente aggressività. E nei ragazzi si può arrivare, nei casi di dipendenza, a delle alterazioni delle strutture cerebrali».

Emulazione e personalità

Ma perché si arriva a provare una droga? «Esiste lo spirito di emulazione, per seguire il gruppo», chiarisce Tondo. «Ma credo che il motivo principale sia da ricercare in un problema di personalità. Notiamo che i consumatori maggiori sono i maschi: davanti ad ansia o aspetti depressivi si chiudono, non parlano e pensano che una cura possa essere quella della cannabis». E il futuro non è per niente sereno: «Non c’è dubbio: ora il consumo di droghe è nettamente maggiore rispetto al passato».

(3- fine)

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