New York.

Gaza, l’Onu approva la risoluzione Usa per il piano di pace 

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New York. Fumata bianca al Palazzo di Vetro su Gaza: con l’astensione di Mosca e Pechino e 13 voti a favore, è passata al primo colpo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la risoluzione Usa che approva il piano di pace di Donald Trump per la Striscia e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l’enclave palestinese che dovrà anche disarmare Hamas. Ma Hamas ha respinto la risoluzione affermando che non rispetta le «richieste e i diritti» dei palestinesi.

L’ambasciatore americano all’Onu Mike Waltz invece ha definito “storica” la risoluzione Usa adottata dall’organismo delle Nazioni Unite. «Sotto la presidenza di Donald Trump gli Stati Uniti continueranno a portare risultati con i nostri partner», ha sottolineato, salutando «l’opportunità di porre fine a decenni di spargimento di sangue e rendere realtà una pace duratura». Dalla sua approvazione dipendeva l’avvio della fase due del piano.

Sul voto pesava l’incognita del possibile veto della Cina e della Russia, Paese quest’ultimo che nei giorni scorsi aveva presentato una bozza alternativa che non menzionava la smilitarizzazione di Gaza, si opponeva alla permanenza di Israele oltre la linea gialla, non citava il Board of Peace per l’amministrazione transitoria dell’enclave (presieduto dallo stesso Trump) e affidava al segretario generale dell’Onu il compito di valutare le «opzioni per il dispiegamento della Forza internazionale di stabilizzazione» (togliendole così a Washington). Una linea condivisa anche dalla Cina e dall’Algeria. Ma a premere per il rapido passaggio della risoluzione americana, oltre ai paesi arabo-musulmani più importanti (Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia), si era aggiunta anche l’Autorità Palestinese, rafforzando le possibilità di una approvazione. Per Mosca e Pechino sarebbe stato difficile opporsi ad un testo sostenuto dalla Palestina e dall’intera regione, oltre che da numerosi Paesi europei.

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