L’emergenza

Febbre del Nilo, quarta vittima del virus 

Morto un 77enne di Paulilatino, i familiari: servono interventi mirati, malattia da non sottovalutare 

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Il report dei contagi nell’Oristanese adesso fa davvero paura. Quattro vittime della Febbre del Nilo in due mesi, l’ultima due giorni fa mentre da agosto a oggi sono stati accertati 38 casi. E sarà pur vero, come sostiene l’assessore regionale Bartolazzi che «l’influenza stagionale miete più vittime della West Nile», ma è altrettanto vero che al momento per il virus trasmesso dalla zanzara Culex non esiste alcun vaccino e l’unica arma è la prevenzione. Ieri anche il tavolo tecnico, convocato dalla Asl, ha ribadito la necessità di potenziare gli interventi per il controllo degli insetti con maggiori risorse per la Provincia di Oristano.

I casi

Il quarto decesso si è registrato due giorni fa a Cagliari, dove un 77enne di Paulilatino era ricoverato da fine settembre. Lino Carrus, ferroviere in pensione, era stato male con febbre alta e altri sintomi riconducibili al virus tramesso dalle zanzare. Le analisi avevano poi confermato che si trattava di Febbre del Nilo. «Mio cognato stava abbastanza bene, qualche acciacco per l’età ma nessun problema serio – racconta Franco Piras, fratello della moglie di Lino Carrus – a fine settembre la febbre che, dopo qualche tachipirina, inizialmente era scesa ma poi si è ripresentata». Le condizioni sono peggiorate fino al ricovero in Rianimazione al Businco. «Solo quando era a Cagliari abbiamo saputo che si trattava di Febbre del Nilo – aggiunge – ha avuto tutta l’assistenza possibile ma non si è più ripreso». I familiari non sanno dove potrebbe essere avvenuto il contagio ma ripetono che «servono interventi capillari di disinfestazione, è un virus da non sottovalutare». L’ex ferroviere è la seconda vittima nell’Alto Oristanese, dopo il 91enne di Ghilarza deceduto ad agosto. Nelle settimane scorse la morte di una donna di Cabras e quattro giorni fa quella di un 80enne di Santa Giusta. Anche il sindaco di Paulilatino, Domenico Gallus insiste «sulla necessità di interventi mirati».

I rischi

Il virus ormai è endemico e non potrebbe essere altrimenti con le numerose zone umide, i sistemi di canali e le risaie che creano l’habitat ideale per le zanzare. In più l’Oristanese si caratterizza anche per la significativa presenza di uccelli migratori, che rappresentano il principale serbatoio del virus. Un territorio ad alto rischio su cui adesso sembra esserci una nuova strategia di intervento che agisce a più livelli. La strada è stata tracciata proprio ieri dal tavolo tecnico, convocato dal commissario della Asl 5 Federico Argiolas, a cui hanno partecipato Regione, Provincia, Anci, Istituto zooprofilattico e Arpas. «È necessario evitare allarmismi – ha chiarito l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi – Con 49 decessi quest’anno in tutta Italia, la West Nile non rappresenta un allarme dal punto di vista medico se raffrontata, ad esempio, all’influenza stagionale».

Nuove strategie

Non sarebbe un’emergenza sanitaria, ma servono importanti azioni di prevenzione e sorveglianza del territorio per contenere la diffusione delle zanzare come ha sottolineato l’assessora regionale all’Ambiente Rosanna Laconi. «La West Nile è una delle conseguenze del cambiamento climatico, non potendo invertire il fenomeno nel breve periodo – sostiene - è necessario che i cittadini adottino tutte le misure per proteggersi dalle zanzare». È stata proposta una campagna di informazione a livello regionale ma anche un cambio di passo nelle strategie di intervento. In particolare l’assessora Laconi ha auspicato che «il tavolo tecnico sulla West Nile salga di livello, passando stabilmente dal piano provinciale a quello regionale». Dovranno essere potenziati i monitoraggi sugli animali sentinella (come i volatili) e quelli di controllo sugli insetti. Un presidio permanente sui territori come era stato fatto oltre 30 anni fa nel delta del Po, dove si è riusciti a contenere il proliferare delle zanzare.

Le azioni

Il commissario Argiolas sostiene la necessità di «portare avanti un lavoro non solo con gli altri enti ma anche con i cittadini per accrescere la consapevolezza e l’informazione rispetto a questa malattia e alle misure di protezione». Dalla Provincia l’impegno a continuare sulla strada intrapresa in questi mesi di emergenza. «Coinvolgeremo anche i sindaci – assicura il presidente Paolo Pireddu – affinché partecipino in modo più incisivo alla lotta contro le zanzare. Importante l’impegno assunto dall’assessora regionale Laconi di incrementare le risorse per l’Oristanese che ci permetteranno di rafforzare tutte le azioni che stiamo già mettendo in atto».

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