Protesta.

Farmacisti in sciopero, 500 in piazza 

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In cinquecento circa sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per chiedere una retribuzione adeguata alle mansioni che ricoprono. Sono i dipendenti delle farmacie private che ieri hanno incrociato le braccia (60mila lavoratori coinvolti in tutta Italia) contro il mancato rinnovo del contratto scaduto il 31 agosto dello scorso anno. «Più valore ai farmacisti» si legge nei cartelli esposti dai manifestanti. Lo sciopero è proclamato dalle sigle Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Spiega Cristiano Ardau di Uiltucs: «La richiesta dei sindacati è di 360 euro, classico aumento salariale che viene dal calcolo dell’Ipca (indice dei prezzi al consumo), Federfarma invece ne propone 180, argomentando che le farmacie non hanno la possibilità economica di concedere aumenti retributivi ai dipendenti». In pratica, aggiunge, «Federfarma dice che le farmacie sono povere e in crisi nonostante tutti gli studi economici collochino i farmacisti titolari al secondo posto in Italia nella categoria degli operatori economici più ricchi». Oggi un neolaureato appena assunto guadagna 1200 euro, «meno di un dipendente di un supermercato», ha sottolineato il segretario.

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