Parigi. Sistemi anti-droni in azione contro velivoli non identificati nei cieli del nord-ovest francese. Come già altre volte di recente, le capacità di protezione aerea in Europa tornano a essere messe alla prova da un episodio sospetto. Questa volta, il luogo interessato è un punto chiave della struttura di deterrenza nucleare della Francia, la base di le Longue (Brest), che ospita i quattro sottomarini nucleari transalpini.
Il contatto
Cinque sarebbero i droni avvistati mentre sorvolavano la zona verso le 19:30 di giovedì, secondo una fonte qualificata delle indagini aperte sulla vicenda. La risposta è stata affidata ai fucilieri della marina che, secondo la procura di Rennes, per frenare l'incursione hanno usato dei dispositivi jammer, in grado di lanciare «segnali di disturbo». Nessuno è stato abbattuto, ha precisato il procuratore Frédéric Teillet. Citato dai media francesi, il capitano di fregata Guillaume Le Rasle, della Prefettura marittima dell'Atlantico, ha spiegato che i velivoli intercettati erano piccoli modelli, «non armati, fuori dal contesto militare». Le infrastrutture sensibili della base «non sono state minacciate», ha aggiunto. Il portavoce dell'autorità competente sulla tutela di questa roccaforte della dissuasione nucleare francese ha suggerito che i responsabili dell'incursione «avevano la volontà di intimorire la popolazione».
Indagini
Teillet, da parte sua, ha invece precisato che al momento «non è stato trovato nessun legame» tra l'accaduto «e qualsiasi ingerenza straniera». Nonostante la sensibilità strategica dell'area presa di mira, sulla quale i sorvoli sono proibiti, dal governo francese la prima reazione ufficiale, affidata alla ministra delle Forze Armate Catherine Vautrin, è stata prudente. «Saluto l'intercettazione da parte dei nostri militari sulla base di Ile Longue», ha dichiarato, limitandosi poi a suggerire di attendere i risultati dell'inchiesta aperta. L'episodio è solo l'ultimo in ordine di tempo, dopo i recenti sorvoli di droni segnalati su una base militare e aeroporti civili in Belgio o quello nei pressi dello scalo di Copenaghen qualche settimana prima.
Tensione
Nelle ultime ore, un ulteriore caso è finito sotto la lente della polizia in Irlanda: nella serata di lunedì scorso alcuni droni non identificati sono stati avvistati in prossimità di un punto della rotta che stava seguendo l'aereo su cui viaggiava Volodymyr Zelensky, atteso per una visita ufficiale a Dublino. La sicurezza del presidente ucraino non è stata messa in pericolo, secondo fonti locali. A domanda sulla possibilità che nell'episodio fosse coinvolta la Russia, il premier Micheál Martin ha preferito non commentare. Nel frattempo, i droni continuano a essere usati come arma letale nel conflitto in corso tra Mosca e Kiev. Secondo lo stato maggiore ucraino, così sono state colpite nelle ultime ore in Russia la raffineria di petrolio di Syzran nella regione di Samara e le infrastrutture portuali nella regione di Krasnodar mentre uno Uav ucraino ha colpito un grattacielo che ospita uffici governativi nella capitale cecena di Grozny, senza causare vittime ma provocando un incendio e danni su più piani, come mostrato da video sui social. E sempre un drone ha seminato la morte in Ucraina, nella regione di Kharkiv quando un attacco russo ha ucciso due persone.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi
