Sanità

«Dopo l’infarto rinuncio alla convalescenza per seguire i pazienti» 

Luigi Cadeddu: centinaia di loro  sarebbero rimasti senza assistenza 

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Un infarto in corso due settimane fa mentre si recava al lavoro, nell’ambulatorio di Villasimius. Luigi Cadeddu, 68 anni, medico di base dal 2023 (lasciò il 118 a Muravera dove fu un punto di riferimento per 25 anni), si è fatto subito accompagnare al Policlinico di Monserrato. Qui gli hanno salvato la vita e prescritto 2 mesi di convalescenza. Invece lui da questa settimana è di nuovo al lavoro «perché non ci sono sostituti e non posso abbandonare i miei pazienti».

Una vicenda che mette in evidenza le criticità del sistema sanitario regionale ma anche la generosità dei (pochi) medici. «Chiedo solo una cosa – dice Cadeddu – e cioè venite in ambulatorio a Villasimius solo se avete davvero una grave urgenza. Per tutto il resto cerchiamo di venirci incontro tramite la tecnologia, cioè con WhatsApp e le mail. Devo cercare di limitare gli sforzi dopo l’imprevisto che mi è capitato. In caso contrario sarei costretto davvero a restare a casa e rispettare il periodo di convalescenza. Una cosa che non vorrei perché mezzo paese di Villasimius resterebbe senza medico di base».

Il malore

Cadeddu prese servizio a Villasimius alla fine dell’estate del 2023. In quel periodo infatti uno dei due medici di base andò in pensione e ci furono diverse difficoltà a trovare un sostituto. Il medico che fu individuato in un primo momento, infatti, dopo appena due settimane di lavoro lasciò l’ambulatorio. A quel punto si fece avanti Luigi Cadeddu. «Lo feci – ricorda – per dare una mano a un paese che ho nel cuore, dove feci le mie prime guardie mediche tantissimi anni fa. Un paese che in quel momento, dopo pensionamenti e altre situazioni varie, aveva un solo medico di base. E lo feci anche per completare il mio bagaglio di esperienze dopo tantissimo tempo nel servizio di emergenza-urgenza». Inoltre «per un medico del 118 come me fare venti turni da 12 ore in un mese, come in quel periodo accadeva nell’emergenza-urgenza, era umanamente impossibile».

In ogni caso dal 2023 ad oggi Cadeddu non si è di certo risparmiato. Due settimane fa le avvisaglie dell’infarto. «Per fortuna – ricorda – c’era mio figlio che mi ha accompagnato al Pronto soccorso. Avevo la pressione a 80, un attimo in più e forse non ce l’avrei fatta. Al Policlinico sono stato bravissimi, mi hanno operato immediatamente e proprio per questo sono qui e posso raccontare tutto».

La scelta

Il pensiero, dopo l’intervento riuscito bene, è andato subito ai suoi pazienti: «Ho chiesto se ci fosse un sostituto almeno per un mese, purtroppo non ce ne sono. Allora ho deciso di riprendere subito a lavorare. Sono rientrato martedì 9 dicembre, il giorno dopo le dimissioni dall’ospedale. L’infarto l’ho avuto il mercoledì della settimana precedente e dunque ho bisogno di dosare le energie, per questo rinnovo l’invito alla comunità di Villasimius. Utilizziamo cioè il più possibile la tecnologia per limitare l’accesso all’ambulatorio. Mi riferisco in particolare alle ricette dei malati cronici, basta un messaggio su whatsapp».Un appello, insomma, al buon senso. «Capisco – conclude – che ci siano tanti pazienti anziani che hanno difficoltà con la tecnologia. In questo senso l’appello va ai figli, ai familiari o alle persone che comunque possono dare una mano con i telefonini. Almeno sino a quando non mi sarò ristabilito del tutto».

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