Il caso.

Dieci anni al corriere sardo della cocaina 

Nicola Cabras fu arrestato mentre trasportava 110 chili di polvere bianca  

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Erano stati sorpresi a fine marzo dai finanzieri alle porte della città, poco prima di scaricare da un Tir oltre un quintale di cocaina che sarebbe poi dovuto essere trasferito in un furgone più piccolo. Il 51enne di Iglesias, Nicola Cabras, e l’autista 38enne polacco Damian Tomasz Pawelko, sono stati condannati rispettivamente a 10 e 6 anni di reclusione, al termine del processo con il rito abbreviato che si è celebrato davanti al giudice del Tribunale, Giorgio Altieri. Accolte, dunque, le richieste di pena del pubblico ministero Gilberto Ganassi che aveva condotto le indagini del Gico della Finanza.

L’inchiesta

Quella messa a segno a fine marzo dal Nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale di Cagliari era stata una delle operazioni più importanti nella lotta al traffico internazionale di droga verso l’Isola. Per la Dda della Procura i due arrestati, l’autista polacco e il complice sardo, sarebbero stati i corrieri che avevano il compito di portare la cocaina nascosta in un articolato e poi, spostandola in un mezzo più agile, farla arrivare a destinazione. Il sospetto, vista la quantità, è che dietro ci fosse una consorteria di acquirenti del Sulcis, del Cagliaritano e del Medio Campidano. Dopo l’arresto, i due indagati erano stati trasferiti in carcere a Uta e l’inchiesta era stata chiusa con la richiesta di processo.

Il rito abbreviato

Prima dell’udienza preliminare, il pubblico ministero Ganassi ha rifiutato qualsiasi proposta di accordo con la difesa dei due imputati, convinto se anche nel ruolo di corrieri, la quantità di stupefacente trovata a Nicola Cabras e Damian Tomasz Pawelko fosse tale da non rendere la pena patteggiabile. Da qui la richiesta di rito abbreviato sollecitata dai difensori che garantisce la riduzione di un terzo della pena.

La cocaina

Nei borsoni che erano stati nascosti all’interno del camion i finanzieri hanno ritrovato la grande partita di cocaina, divisa in cento panetti, per un peso complessivo di 110 chili. Se immesso sul mercato, lo stupefacente - secondo le stime degli investigatori - avrebbe potuto fruttare almeno 10 milioni di euro. I militari hanno anche recuperato 29.500 euro, ritenuti parte dei proventi dell’attività illecita. Al termine del processo il giudice Altieri è partito da 15 anni per Cabras e 9 anni per Pawelko, arrivando così ad una pena finale, grazie allo sconto per l’abbreviato, di 10 anni per il primo e 6 per il secondo.

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