L’allarme

Dermatite, c’è l’accordo ma resta il nodo risorse Lunedì (forse) il via libera 

Intesa su una norma bipartisan Gli allevatori: necessari 50 milioni 

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Il Consiglio regionale prende il controllo della partita dei ristori per l’emergenza dermatite bovina. Dopo l’impasse originata da una proposta della Giunta non condivisa dagli schieramenti politici, e che ha fatto slittare a lunedì il via libera all’assestamento di bilancio, ieri centrodestra e centrosinistra hanno ascoltato le associazioni agricole in sede di conferenza di capigruppo e hanno raggiunto un accordo: la norma – ancora da decidere se sarà una legge ad hoc o un emendamento alla manovra da 800 milioni – sarà snella, bipartisan, conterrà le richieste degli allevatori, e sarà approvata lunedì.

Convergenza

«Il settore agropastorale è il settore primario della Sardegna, di fronte ai problemi che stanno vivendo i nostri allevatori la politica intende rispondere in modo unitario, e questa è stata l’unica voce portata al tavolo da tutti i partiti - ha detto dopo l’incontro il presidente dell’Assemblea Piero Comandini - e lunedì approveremo un provvedimento agile e veloce per far arrivare al mondo delle campagne, nei tempi più rapidi possibili, le risorse che servono per superare questo momento di crisi».

Il nodo risorse

Di quanto stiamo parlando? In assestamento sono già previsti 9 milioni, più altri 3 con un emendamento della Giunta già passato in commissione. La leggina predisposta dall’assessorato all’Agricoltura – ma non votata dalla minoranza - puntava allo stanziamento di ulteriori 12 milioni. Circa 25 in tutto, dunque. Ma ieri le associazioni hanno fatto capire che non sono abbastanza per riuscire a far fronte ai costi derivanti dal blocco delle movimentazioni e dagli abbattimenti. Secondo gli allevatori potrebbero volerci non meno di 50 milioni di euro. Dice il presidente di Coldiretti Battista Cualbu: «Apprezziamo l’unità di intenti e il gioco di squadra, ci interessano norme snelle, la chiarezza e i tempi certi. Abbiamo necessità di trasferire agli allevatori quanto verrà risonato a capo e in che tempi. Questo è dovuto. Così come abbiamo chiesto che il bando degli aiuti per la Blue tongue sia subito messo in campo. Non è possibile che ci siano le risorse e che questioni burocratiche non facciano partire questo bando. I tempi degli allevatori non sono quelli della politica». Come deve essere il provvedimento? Per il presidente di Coldiretti «esistono problematiche sul de minimis, in centro Sardegna questo budget che è di 50mila euro nei tre anni è stato già intaccato dai ristori per le cavallette, quindi lo si usi il meno possibile per evitare corto circuiti». Luca Saba, direttore di Coldiretti, solleva un altro problema: «Chiediamo che il provvedimento sulla dermatite contenga un dispositivo che eviti le speculazioni. Oggi il prezzo delle carni vendute per il macello è crollato, e non vogliamo che i macellatori, che in qualche modo potranno anche godere dei benefici dalle compensazioni previste dalla nuova norma, speculino sui nostri produttori. Per cui aiuti sì, ma a patto che paghino i capi a prezzi di mercato».

No al “de minimis”

Un riferimento al regime de minimis anche dal direttore di Cia Sardegna, Alessandro Vacca: «Abbiamo chiesto che sia messa in campo una misura che consenta agli elevatori di avere certezze oggi, ma anche domani. Cioè che non comporti poi nel futuro problemi con le restituzioni delle somme percepite». Per Gian Battista Monne, direttore di Confagricoltura Sardegna, «serve un'unità di progetto, cioè il coordinamento tra le diverse strutture regionali, da istituire già nella norma». Infine Giuseppe Patteri, presidente regionale di Copagri: «È necessario intervenire in modo veloce nel rispetto delle volontà dei nostri allevatori». Nel fine settimana la politica deciderà se prevedere i finanziamenti direttamente in assestamento o in una legge ad hoc. In ogni caso, il via libera dell’Aula alla manovra è atteso lunedì.

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